Un eventuale accordo per lo scambio degli ostaggi tenuti dal movimento islamista Hamas a Gaza con i prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane sarebbe un “disastro”.
Lo ha detto oggi il ministro della Sicurezza nazionale di Israele, Itamar Ben Gvir, membro del partito di estrema destra Otzma Yehudit, commentando su “Channel 14” le notizie secondo cui Israele sarebbe vicinissimo alla conclusione di un accordo che vedrebbe la liberazione di circa 50 persone – molto probabilmente donne e bambini – da Gaza.
“Sono molto turbato perché ora stanno parlando di una sorta di accordo”, ha detto Ben Gvir, che è anche membro del gabinetto di sicurezza. “Sono turbato perché ancora una volta siamo divisi e ancora una volta non ci viene detta la verità. E ancora una volta veniamo messi da parte. Le indiscrezioni dicono che lo Stato di Israele ancora una volta commetterà un errore molto, molto grave, nello stile dell’accordo Shalit”, ha detto ancora Ben Gvir.
L’accordo a cui fa riferimento Ben Gvir è avvenuto nel 2011 e ha visto Israele rilasciare 1.027 prigionieri in cambio del soldato Gilad Shalit, catturato da Hamas nel 2006 mentre prestava servizio nelle Forze di difesa israeliane. Tra coloro che furono rilasciati nell’accordo c’erano importanti membri di Hamas come Husam Badran, che ora funge da portavoce del movimento palestinese in Qatar, e Yahya Sinwar che guida Hamas all’interno della Striscia di Gaza.
Si ritiene che Sinwar sia la mente dell’attacco del 7 ottobre nel sud di Israele in cui almeno 1.200 persone sono state uccise e circa 240 rapite. Sebbene i dettagli esatti del potenziale accordo sugli ostaggi non siano ancora chiari, fonti stampa indicano che Israele accetterà un cessate il fuoco temporaneo in cambio del rilascio di donne e bambini, mentre altre indiscrezioni suggeriscono, inoltre, che Israele rilascerà un numero limitato di prigionieri palestinesi, molto probabilmente anch’essi donne e minorenni.
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