Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, al termine della ministeriale Esteri a Bruxelles è tornato sul tema del conflitto tra Russia e Ucraina, concentrandosi sul ruolo della Cina.
«Vediamo gli scambi economici, vediamo come la Russia diventa sempre più dipendente dalla Cina per i finanziamenti, per le materie prime, anche per le materie prime chiave per l’industria della difesa».
«Vediamo anche il fatto che la Russia non è in grado di esportare energia come faceva prima verso l’Europa, che era il mercato principale e più importante, anche per il gas naturale. Ciò li rende ancora più dipendenti dalla Cina. Anno dopo anno, Mosca ipoteca il proprio futuro a Pechino e questo è uno degli esempi di come stia diventando sempre più debole economicamente a causa di questa guerra».
«Non dobbiamo sottovalutare la Russia. L’economia russa è sul piede di guerra e il presidente Vladimir Putin ha un’alta tolleranza per le vittime».
«Gli obiettivi russi in Ucraina non sono cambiati, la Russia ha accumulato una grande riserva missilistica prima dell’inverno. E assistiamo a nuovi tentativi di colpire la rete elettrica e le infrastrutture energetiche dell’Ucraina, cercando di lasciare l’Ucraina al buio e al freddo».
Nello stesso tempo, «economicamente la Russia è sotto pressione. I ricavi del petrolio e del gas stanno diminuendo. Gli asset bancari russi sono soggetti a sanzioni. Oltre mille aziende straniere hanno interrotto o ridotto le proprie attività nel Paese. E l’anno scorso 1,3 milioni di persone hanno lasciato la Russia. Tutto ciò sottolinea l’errore strategico di Putin nell’invadere l’Ucraina».
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