Henry Kissinger è morto all’età di 100 anni, l’ex segretario di Stato americano si è spento nelle scorse ore nella sua casa nello Stato del Connecticut. Di lui vogliamo ricordare una dichiarazione rilasciata in occasione dell’elezione di Salvador Allende in Cile: «Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare mentre un Paese diventa comunista a causa dell’irresponsabilità del suo popolo. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli».
Cosa accadde dopo è storia drammaticamente nota. L’operazione Condor, che aiutò a installare in America Latina le dittature militari e a perseguire le cosiddette guerre sporche, porta indelebilmente anche il suo nome.
Il 25 settembre 1974 Kissinger incontrò l’allora ministro degli Esteri italiano Aldo Moro, che stava lavorando all’ingresso nella maggioranza di governo del partito comunista di Enrico Berlinguer. Dopo un breve colloquio, il segretario di stato congedò Moro con un invito raggelante: “O lei smette di fare queste cose o la pagherà cara, molto cara”.
Vincitore del Premio Nobel per la Pace, Kissinger è stato una figura chiave e controversa nella storia della politica estera statunitense. Nato Heinz Alfred Kissinger in Baviera nel 1923, aveva 15 anni quando i suoi genitori ebrei fuggirono con lui a New York. Dopo la scuola e il servizio militare, Kissinger studiò ad Harvard, dove in seguito insegnò. Nel 1969, l’allora presidente Richard Nixon lo nominò consigliere per la Sicurezza nazionale e poi segretario di Stato. Era considerato il politico più influente a Washington quando si trattava di politica estera.