Un leader indigeno dell’etnìa Kiwcha, Quinto Inuma Alvarado, è stato assassinato da uomini incappucciati a Pucallpa, capoluogo della regione amazzonica peruviana di Ucayali, mentre lui, sua moglie e i figli tornavano da un evento sui rischi che corrono le persone che difendono l’ambiente.
Inuma, scrive il quotidiano El Comercio, riceveva minacce di ogni genere da sei anni e da tempo denunciava costantemente la produzione illegale di legname nei territori della sua comunità a Santa Rosillo de Yanayacu, nella regione di San Martán, in Amazzonia.
Secondo quanto si è appreso, sconosciuti gli hanno sparato più volte mentre con la famiglia si accingeva a tornare in barca sul fiume Yanayacu, a casa sua. Nel luglio 2021 era stato picchiato e minacciato di morte dopo aver denunciato taglialegna illegali e coltivatori di coca provocando l’intervento della giustizia e delle forze dell’ordine.
Da parte sua l’Associazione per lo sviluppo e la difesa dei popoli indigeni della regione San Martán ha sottolineato che Inuma Alvarado è stato assassinato nonostante avesse ottenuto protezione dal 2020, nell’ambito del Protocollo per i difensori dei diritti umani, che però non ha funzionato.