L'ambasciatrice palestinese: "L'Italia faccia propria la richiesta di cessate il fuoco dell'Onu"

Abeer Odeh, ambasciatrice della Palestina in Italia in una dichiarazione chiede all'Italia di aderire alla proposta di cessate il fuoco di Guterres

L'ambasciatrice palestinese: "L'Italia faccia propria la richiesta di cessate il fuoco dell'Onu"
L'ambasciatrice di Palestina in Italia Abeer Odeh
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

7 Dicembre 2023 - 17.33


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Guterres come speranza…

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Così l’Ambasciatrice di Palestina in Italia, Abeer Odeh: “Accolgo con favore l’iniziativa del Segretario Generale dell’Onu di portare all’attenzione del Consiglio di Sicurezza la drammatica situazione della Striscia di Gaza. Mi auguro che la comunità internazionale, compresa l’Italia, risponda positivamente alla sua richiesta di un cessate il fuoco immediato per scongiurare una catastrofe umanitaria, quando sotto le bombe israeliane abbiamo già perso almeno 16.400 persone, di cui circa il 70% donne (più di 4.000) e bambini (più di 8.000). Adesso basta, è ora che gli attori

internazionali prendano sul serio le proprie responsabilità e lavorino sodo per porre fine all’occupazione israeliana, raggiungere la pace nella regione e consentire al popolo palestinese di perseguire la prosperità come qualunque altro popolo al mondo. Niente giustifica un’occupazione illegale. Le continue aggressioni e violazioni del diritto internazionale da parte di Israele non possono più essere tollerate né giustificate, hanno raggiunto livelli di violenza senza precedenti. Le Nazioni Unite hanno sottolineato che gli attacchi contro le infrastrutture civili sollevano serie preoccupazioni sul rispetto da parte di Israele del diritto internazionale umanitario. Hanno anche dichiarato che non esiste un posto sicuro a Gaza. Non gli ospedali, non i rifugi, non i campi profughi. E che lì nessuno è al sicuro. Non i bambini. Non gli operatori sanitari. Non quelli umanitari. Questo palese disprezzo per l’umanità deve finire. L’aggressione deve finire.

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Vorrei sottolineare il diritto del nostro popolo di vivere in pace sulla sua terra e il dovere della comunità internazionale di fornirgli un aiuto incondizionato di cui ha bisogno per sopravvivere, come l’ospedale da campo che l’Italia vuole allestire nella Striscia, aumentando l’ingresso a Gaza di forniture mediche, cibo, acqua, elettricità e carburante, necessari affinché gli ospedali e le strutture preposte possano riprendere il loro lavoro per curare decine di migliaia di feriti e fornire servizi essenziali alle persone. Il popolo

palestinese ha diritto alla protezione internazionale e ha il diritto di vivere in Palestina, secondo il diritto internazionale. Respingiamo i tentativi israeliani di pulizia etnica e ci aspettiamo che venga applicata la legge che li vieta. I palestinesi desiderano solo vivere con dignità nella loro terra e rifiuteranno di essere deportati di nuovo. La loro volontà è di restare attaccati alle loro case, anche se distrutte, nel loro Paese. Ci appelliamo alla comunità internazionale perché si impegni concretamente per fermare i bombardamenti sul nostro popolo”.

Guterres  come minaccia

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“Il mandato di Guterres è un pericolo per la pace nel mondo. La sua richiesta di attivare l’articolo 99 e l’appello per un cessate il fuoco a Gaza rappresentano un sostegno all’organizzazione terroristica Hamas e un’approvazione dell’assassinio di anziani, del rapimento di bambini e dello stupro di donne. Chiunque sostenga la pace nel mondo deve sostenere la liberazione di Gaza da Hamas”. A scriverlo, su X, è stato il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, dopo la decisione del segretario generale dell’Onu di ricorrere all’articolo 99 per porre con urgenza all’attenzione dell’esecutivo Onu la questione della crisi a Gaza.

Borrell si schiera con Guterres

Il responsabile della politica estera dell’UE Josep Borrell ha appoggiato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nella sua decisione di invocare l’articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite. Borrell ha scritto su X: “Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite deve agire immediatamente per evitare il totale collasso della situazione umanitaria a Gaza”. 

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L’articolo 99 della Carta Onu recita che “il Segretario Generale può richiamare l’attenzione del Consiglio di Sicurezza su qualunque questione che, a suo avviso, possa minacciare il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”. 

In una lettera al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il segretario generale Antonio Guterres ha invocato l’articolo 99 della Carta dell’Onu, per portare all’attenzione del Consiglio la crisi nella Striscia di Gaza, “una questione che a mio avviso potrebbe aggravare le esistenti minacce al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”. Stando alla missiva riportata da al Jazeera, Guterres ha scritto che “la situazione si sta rapidamente deteriorando fino a diventare una catastrofe con implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi nel loro insieme e per la pace e la sicurezza nella regione”. “Un simile esito deve essere evitato a tutti i costi – ha scritto Guterres – la comunità internazionale ha la responsabilità di usare tutta la propria influenza per scongiurare un’ulteriore escalation e mettere fine alla crisi. Invito i membri del Consiglio di sicurezza ad adoperarsi per scongiurare una catastrofe umanitaria. Rilancio il mio appello per la dichiarazione di un cessate il fuoco umanitario. E’ urgente”.

«Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti»

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 Parte dalla frase di apertura della Dichiarazione universale dei diritti umani il messaggio del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in vista della Giornata mondiale dei diritti umani del 10 dicembre. Parole pensate per ricordare alla comunità internazionale che oggi il mondo si trova davanti a un bivio, «sta perdendo la strada. I conflitti infuriano. Povertà e fame aumentano. Le disuguaglianze si accentuano. La crisi climatica è una crisi umanitaria che colpisce soprattutto i più vulnerabili. L’autoritarismo è in aumento».

Tutto questo, in un contesto in cui «lo spazio civico si sta riducendo e i media sono sotto attacco. L’uguaglianza di genere rimane un sogno lontano e i diritti riproduttivi delle donne sono in fase di arretramento», avverte il segretario Onu. Occorre quindi non perdere la rotta e seguire i valori espressi nella Carta come «tabella di marcia per porre fine alle guerre, sanare le divisioni e a promuovere una vita di pace e dignità per tutti».

Secondo Guterres, dentro la Dichiarazione universale dei diritti umani, che quest’anno festeggia i suoi 75 anni, ci sono le indicazioni per che possono aiutare a risolvere le tensioni e creare la sicurezza e la stabilità che il nostro mondo desidera: «Mentre lavoriamo per aggiornare i quadri globali di riferimento e renderli più efficaci nel XXI secolo, i diritti umani devono svolgere un ruolo unico e centrale», ammonisce il segretario. «Invito gli Stati membri a sfruttare questo anniversario e il vertice futuro previsto il prossimo anno per rafforzare il loro impegno nei confronti dei valori senza tempo della Dichiarazione universale», l’esortazione di Guterres. «In questa Giornata – conclude – esorto le persone in tutto il mondo a promuovere e rispettare i diritti umani, ogni giorno, per tutti, ovunque».

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Ovunque. Anche a Gaza.

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