Passaportopoli: il capo della diplomazia israeliana, Eli Cohen, ha fatto pressioni sui funzionari del ministero per far ottenere passaporti diplomatici ad alti funzionari del Likud e a Yair Netanyahu, figlio del premier Benjamin Netanyahu.
Lo ha riferito Haaretz, sostenendo che tra i beneficiari ci sono Yisrael Gantz, a capo del consiglio regionale di Mateh Binyamin, e il sindaco di Dimona, Benny Biton. Secondo il quotidiano, i funzionari si sono rivolti al direttore generale Ronen Levy, sottolineando che non erano idonei, ma sono stati respinti.
Anche il 32enne Yair ha avuto un passaporto diplomatico, anche se ne aveva diritto solo fino ai 18 anni. La motivazione è stata che ne ha bisogno perché durante i viaggi all’estero è protetto dallo Shin Bet e gli agenti hanno passaporti diplomatici. Yair Netanyahu è stato di recente al centro di forti polemiche perché allo scoppio della guerra è rimasto negli Stati Uniti invece di tornare, come migliaia di riservisti, per combattere contro Hamas a Gaza.
Alla fine di novembre, media israeliani hanno riferito che si è `arruolato´ come volontario nella United Hatzalah, un’organizzazione israeliana di servizi medici di emergenza, lavorando per raccogliere fondi.
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