Gli amici più stretti di Israele temono che la sua campagna militare nella Striscia di Gaza metta a rischio la sicurezza a lungo termine dello stato ebraico. Lo ha dichiarato il primo ministro canadese Justin Trudeau, in un’intervista andata in onda oggi.
I suoi commenti rappresentano l’ultima espressione di preoccupazione da parte degli alleati per il crescente numero di morti tra i residenti di Gaza, che secondo le autorità sanitarie locali ha raggiunto quasi le 20mila unità. Oggi gli aerei israeliani hanno continuato a bombardare l’enclave palestinese.
Trudeau ha sempre affermato che Israele ha il diritto di difendersi dopo l’attacco mortale dei militanti del gruppo Hamas, al potere a Gaza, contro Israele il 7 ottobre. Ma con l’aumento del numero di civili nella devastante guerra aerea e terrestre di Israele a Gaza, Trudeau ha gradualmente inasprito i toni.
Gli amici più forti di Israele “stanno diventando sempre più preoccupati che…le azioni a breve termine intraprese da Israele stiano mettendo a rischio la sicurezza a lungo termine (di) e persino il sostegno allo Stato ebraico in futuro”, ha dichiarato Trudeau alla Cbc (Canadian Broadcasting Corp.).
La settimana scorsa, Canada, Australia e Nuova Zelanda hanno appoggiato gli sforzi internazionali urgenti per un “cessate-il-fuoco sostenibile” a Gaza, in una dimostrazione coordinata di preoccupazione, poco dopo che gli Stati Uniti avevano messo in guardia Israele dal calo del sostegno internazionale.
“Israele ha il diritto e la responsabilità di difendersi, ma deve farlo in modi che siano attenti all’impatto sui civili”, ha dichiarato Trudeau. Ha chiesto l’invio di aiuti umanitari a Gaza sotto assedio e ha sottolineato l’importanza di combattere l’antisemitismo in patria e all’estero. Il numero di crimini di odio antisemita e anti-musulmano a Toronto è aumentato significativamente dall’inizio del conflitto a Gaza, ha dichiarato il mese scorso la polizia della città più grande del Canada.
