Russia: come da copione stoppata la candidatura alle presidenziali della giornalista anti Putin

Come largamente previsto, la Commissione elettorale centrale della Federazione Russa ha rifiutato di registrare il gruppo di iniziativa per la candidatura della giornalista Ekaterina Duntsova alla presidenza.

Russia: come da copione stoppata la candidatura alle presidenziali della giornalista anti Putin
Ekaterina Duntsova
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23 Dicembre 2023 - 12.21


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Come largamente previsto, la Commissione elettorale centrale della Federazione Russa ha rifiutato di registrare il gruppo di iniziativa per la candidatura della giornalista Ekaterina Duntsova alla presidenza. La notizia, sul canale telegram Ateo Breaking, gestito dal consigliere di Duntsova. Di fatto, la CEC non ha permesso a Duntsova di raccogliere le firme necessarie per la nomina, avanzando rilievi formali durante la riunione del gruppo di iniziativa.

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La commissione ha riscontrato 100 errori nei documenti di candidatura. Mettendosi con la lente di ingrandimento, ha cercato il pelo nell’uovo per provare ad estromettere definitivamente la giornalista dall’elezione del 17 marzo. Ad esempio, ha rilevato che in un documento invece di “Valerievna”, era scritto “Valerievna”. Yevhen Shevchenko, membro della CEC, ha affermato che ci sono errori nelle dichiarazioni del 20% dei membri del gruppo. “Abbiamo studiato attentamente i documenti e abbiamo l’impressione che siano stati fatti in fretta e furia senza osservare le norme”.

I commissari arrivano a schernire la giornalista che ha osato sfidare Putin: “Ekaterina Sergeevna, sei una giovane donna, hai ancora tutto davanti a te. Qualsiasi svantaggio può sempre essere trasformato in un plus, ogni esperienza è ancora un’esperienza”, ha detto il capo della commissione, Ella Pamfilova, rivolgendosi a Duntsova.

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Tutto come da copione, dunque, Ekaterina Duntsova aveva previsto che in caso di rifiuto, il gruppo di iniziativa non sarebbe stato in grado di tenere una seconda riunione. Ekaterina Duntsova aveva annunciato il 16 novembre che si sarebbe candidata alla presidenza. Duntsova ha motivato la sua decisione con il fatto che “negli ultimi dieci anni, il paese si è mosso nella direzione sbagliata: la strada non è stata presa per lo sviluppo, ma per l’autodistruzione”. Il sito web di Duntsova continua a condannare la guerra e l’invasione dell’Ucraina, si dice che a favore della fine delle ostilità, delle riforme democratiche e del rilascio dei prigionieri politici.

Come ricordato in precedenti cronache, poco dopo l’annuncio della candidatura, la Duntsova era stata convocata nell’ufficio del procuratore e la VTB Bank aveva bloccato i trasferimenti bancari a suo nome. Pure il notaio che aveva certificato il protocollo sulla registrazione del gruppo di iniziativa di Dontsova, è stato ispezionato dal Ministero della Giustizia della Federazione Russa.

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