Hamas rivendica il 7 ottobre ma ammette qualche errore

Hamas racconta per la prima volta la sua delirante versione degli attacchi del 7 ottobre in un articolato documento di 16 pagine postato su Telegram «nel nome di Allah» con tanto di indice e foto.

Hamas rivendica il 7 ottobre ma ammette qualche errore
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22 Gennaio 2024 - 01.16


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 Nessun massacro, nessuno stupro e nessuna decapitazione di bambini. Solo una «giusta» risposta all’occupazione israeliana e ai suoi militari, anche se nel corso degli scontri e del caos alcuni civili ci sono andati casualmente di mezzo. Hamas racconta per la prima volta la sua delirante versione degli attacchi del 7 ottobre in un articolato documento di 16 pagine postato su Telegram «nel nome di Allah» con tanto di indice e foto. Un atto d’accusa contro Israele e i suoi protettori internazionali, Stati Uniti in testa, e una memoria difensiva che invoca i «valori islamici» che tutelano donne, bambini e anziani.

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Un documento dal titolo `La nostra narrativa… Alluvione Al-Aqsa´ che premette di voler «chiarire al nostro popolo e ai popoli liberi del mondo la realtà di quanto accaduto il 7 ottobre», prima di ripercorrere puntigliosamente i 75 anni di «occupazione sionista». Poi la cronistoria degli eventi: una sorta di realtà aumentata che a tratti suona irreale anche per i clienti più affezionati della propaganda jihadista.

Gli attacchi del 7 ottobre sono stati un «passo necessario» per «affrontare tutte le cospirazioni israeliane contro il popolo palestinese» e «i combattenti palestinesi hanno preso di mira solo i soldati dell’occupazione e coloro che portavano armi contro il nostro popolo», è il racconto di Hamas, che precisa come «forse si sono verificati alcuni errori durante l’implementazione dell’operazione Alluvione Al-Aqsa a causa del rapido collasso del sistema militare e di sicurezza israeliano».

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Ma, scandisce, «se ci sono stati casi in cui sono stati colpiti civili, questo è accaduto accidentalmente e nel corso dello scontro con le forze di occupazione». «Evitare danni ai civili, in particolare bambini, donne e anziani è un impegno religioso e morale di tutti i combattenti delle Brigate Al-Qassam», precisa Hamas, definendo una «menzogna» il numero di «40 bambini decapitati» per poi proseguire: «Non vi è alcuna prova di stupro di massa», un’accusa utilizzata «per alimentare il genocidio a Gaza» da parte di Israele, al quale «l’amministrazione statunitense ha fornito il sostegno finanziario e militare e che, insieme ai suoi alleati occidentali, ha trattato sempre «come uno Stato al di sopra della legge».

D’altra parte tra le righe filtra l’idea che i civili sono un concetto relativo in quanto «la coscrizione vale per tutti gli israeliani di età superiore ai 18 anni» e «tutti possono portare e usare armi». Quindi, si presume sia il non detto, sono degli obiettivi. Perfino il massacro di centinaia di giovani che partecipavano al festival Nova non è responsabilità dei miliziani. «Un elicottero israeliano ha aperto il fuoco sia sui combattenti di Hamas che sui partecipanti al festival», è il delirio raccontato dal documento che chiede «di mantenere la pressione popolare in tutto il mondo fino alla fine dell’occupazione». Nel frattempo, rivendica Hamas, «resistere all’occupazione con tutti i mezzi, inclusa la resistenza armata, è un diritto legittimato da tutte le norme».

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