Kenneth Smith, il primo condannato a morte giustiziato con l’azoto in Alabama, ha pronunciato le sue ultime parole prima di esser ucciso. Le sue parole sono state riportate da un reporter della Cbs, che ha assistito all’esecuzione.
«Stasera l’Alabama ha fatto fare all’umanità un passo indietro. Me ne vado con amore, pace e luce. Grazie per avermi sostenuto. Vi amo tutti».
Una volta iniziata l’esecuzione, Smith «ha iniziato a contorcersi e a dimenarsi per circa due-quattro minuti, seguiti da circa cinque minuti di respirazione rumorosa», ha riferito il media locale AL.com, citando dei testimoni. Sembra che il detenuto abbia «trattenuto il respiro il più a lungo possibile», ha dichiarato ai giornalisti il commissario del Dipartimento di Correzione dell’Alabama John Hamm.
Durissime le condanne di Onu e Ue
L’esecuzione tramite inalazione di azoto in Alabama «potrebbe costituire tortura». Lo afferma il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite.
«L’Unione europea si rammarica profondamente dell’esecuzione di Kenneth Eugene Smith avvenuta ieri nello Stato dell’Alabama». Lo afferma in una nota il portavoce dell’Ue per la Politica estera.
«L’Ue si oppone fermamente alla pena di morte in ogni momento e in ogni circostanza. È una violazione del diritto alla vita e la negazione definitiva della dignità umana. La pena di morte non agisce come deterrente contro il crimine e rappresenta la punizione definitiva che rende irreversibili gli errori giudiziari. Finora negli Stati Uniti sono state espulse dal braccio della morte 196 persone innocenti», si legge ancora.
«L’esecuzione è stata eseguita costringendo il detenuto a respirare azoto puro, privandolo dell’ossigeno necessario per mantenere le funzioni corporee, portando all’ipossia da azoto: la prima volta che questo metodo di esecuzione è stato utilizzato negli Stati Uniti. Secondo i maggiori esperti, questo metodo è una punizione particolarmente crudele e insolita, oltre al fatto che il detenuto è già stato sottoposto a un tentativo di esecuzione fallito nel novembre 2022», afferma ancora il portavoce.
«L’Ue continua a chiedere l’abolizione universale della pena di morte. In questo contesto, l’Ue accoglie con favore il fatto che 29 Stati americani abbiano abolito la pena capitale o imposto una moratoria sulle esecuzioni. Tuttavia, temiamo che il numero di esecuzioni negli Stati Uniti sia aumentato lo scorso anno. 24 persone sono state giustiziate in cinque Stati, nonostante un costante e generale calo dell’uso della pena capitale negli Stati Uniti dal 2020. Chiediamo agli stati che mantengono la pena di morte di attuare una moratoria e di procedere verso l’abolizione, in linea con la tendenza mondiale», conclude il portavoce.