Per qualcuno il diritto internazionale non deve valere. Ossia c’è chi deve rispettare le leggi e chi no.
Il Congresso ebraico europeo esprime il suo profondo rammarico in seguito alla decisione odierna della Corte internazionale di giustizia secondo cui Israele deve ancora rispondere all’accusa di genocidio nella sua guerra difensiva contro il gruppo terroristico Hamas a Gaza. E’ quanto afferma l’associazione che riunisce 230 delegati in rappresentanza delle comunità ebraiche in 32 paesi in Europa.
«Questa decisione provvisoria premia francamente il terrorismo. Essenzialmente rifiuta la vera base delle attuali ostilità, che è stato l’attacco immotivato e brutale del 7 ottobre dello scorso anno al territorio sovrano dello Stato di Israele e ai suoi cittadini da parte dell’organizzazione terroristica Hamas», ha affermato il presidente del Congresso ebraico europeo Ariel Muzicant.
«Prima di quell’attacco, dell’invasione delle città e dei villaggi israeliani, dell’uccisione di 1.200 persone e del rapimento di più di 200 altre, era già in vigore un cessate il fuoco – aggiunge -. È ovvio quindi che le condizioni, provvisorie e permanenti, per il ritorno allo status quo ante prima del 7 ottobre siano la restituzione immediata e incondizionata di tutti gli ostaggi, la cessazione del lancio missilistico su Israele e la fine della presenza di un’organizzazione terroristica al confine di Israele si è impegnata a uccidere gli ebrei e a distruggere lo Stato ebraico».
Argomenti: Guerra di Gaza