Donald Trump ha visto respinta la sua richiesta di risarcimento danni per la violazione della privacy da un giudice dell’Alta Corte di Londra.
Il giudice Steyn ha concordato con Orbis Business Intelligence, la società che ha redatto il “dossier Steele”, che contiene accuse di rapporti sessuali “pervertiti” e tangenti a funzionari russi da parte di Trump.
La sentenza afferma che il tribunale non ha preso in considerazione l’accuratezza o meno delle accuse, ma ha stabilito che la richiesta di Trump è stata presentata oltre il termine di prescrizione.
Inoltre, il tribunale ha ritenuto che Trump non avesse “motivi ragionevoli” per avanzare la sua richiesta e che “non c’era alcuna reale prospettiva di successo”.
Il rapporto Steele, che indagava sull’influenza russa sulla campagna presidenziale statunitense del 2016, fu redatto dall’ex agente dell’MI6 Christopher Steele e pubblicato da BuzzFeed nel 2017.
Il documento conteneva accuse secondo le quali Trump avrebbe assunto prostitute per urinare l’una sull’altra nella suite presidenziale di un hotel a Mosca e avrebbe partecipato a festini sessuali a San Pietroburgo. Trump ha sempre negato queste affermazioni.
L’avvocato di Trump, Hugh Tomlinson, ha dichiarato alla corte che il suo cliente era consapevole della sua responsabilità legale di dimostrare che le accuse erano false e che intendeva “assolvere a questo onere testimoniando in questa corte”.
Argomenti: donald trump