Si consolida l’asse Kiev-Parigi-Berlino, con la promessa di ulteriori aiuti militari, vitale supporto per le truppe di Kiev. Queste sono attualmente alle prese con la carenza di munizioni e l’avanzata delle forze russe su Avdiivka, città chiave del Donetsk annesso da Mosca. Il presidente Usa Joe Biden ha sottolineato l’urgenza della situazione, chiedendo al Congresso americano di accelerare lo sblocco degli aiuti all’Ucraina.
E mentre a Monaco si apriva la Conferenza sulla sicurezza di Monaco (Msc), il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Berlino firmavano un patto bilaterale sulla sicurezza. È un «passo storico», ha detto a caldo Scholz: «La Germania continuerà a sostenere l’Ucraina contro la guerra di aggressione russa fino a quando ce ne sarà bisogno». L’intesa prevede anche nuovi aiuti militari per 1,13 miliardi di euro, che si aggiungono a quelli per 28 miliardi già inviati nel tempo da Berlino a Kiev.
«L’accordo è un segno chiaro della accresciuta responsabilità tedesca nella politica di sicurezza in Europa», ha sottolineato il ministro tedesco della Difesa, Boris Pistorius. Nel «pacchetto di Monaco» sono compresi ulteriori obici semoventi, 120mila munizioni di artiglieria da 122 millimetri, e – dal prossimo anno – un secondo sistema per la difesa aerea Skynex.
Zelensky è poi volato a Parigi, per firmare all’Eliseo un accordo simile sulla sicurezza con il presidente francese Emmanuel Macron. Gli occhi sono però puntati sugli Stati Uniti, dopo lo stop a un nuovo pacchetto di aiuti. Scholz, in conferenza stampa, ha fatto appello al Congresso Usa perché «autorizzi le decisioni necessarie per garantire il sostegno» all’Ucraina, visto che il supporto statunitense resta «essenziale» per Kiev. Zelensky ha detto di contare sull’aiuto americano, anche se negli Usa ci sono alcune voci «radicali». «Tuttavia, credo che avremo il consueto approccio pragmatico degli Stati Uniti».
Il segretario della Nato, Jens Stoltenberg, parlando a margine della Conferenza di Monaco ha ammesso che la situazione in Ucraina è «difficile»: Il fatto che gli Stati Uniti non abbiano preso una decisione ha avuto un impatto sulla situazione sul campo di battaglia”, ha detto. In serata, dalla Casa Bianca, Biden ha ammonito il Congresso: «Il mondo ci guarda. Un fallimento negli aiuti all’Ucraina non sarà perdonato». «Il tempo stringe», ha incalzato.
Sul campo di battaglia le forze ucraine sono state costrette a ritirarsi da una postazione strategica nella periferia sud-orientale di Avdiivka: «Abbiamo mantenuto questa posizione finché ci ha permesso di scoraggiare e distruggere efficacemente il nemico», ha detto il comandante delle truppe «Tavria» schierate nel settore, Oleksandr Tarnavsky. Nella zona sono in corso violenti combattimenti: «All’interno della città si stanno svolgendo feroci battaglie», ha aggiunto il responsabile militare.
La battaglia «è più difficile di quella di Bakhmut», durata mesi fino alla conquista da parte dell’esercito russo. Si combatte per un cumulo di macerie: Avdiivka, circondata su tre fronti dai russi è completamente devastata. Di 32mila abitanti ne sono rimasti mille scarsi. Ma la sua conquista segnerebbe un importante successo per Vladimir Putin, che potrebbe così suggellare la scontata vittoria dello zar alle prossime presidenziali russe.