Il ministro della Cultura israeliano, Miki Zohar, ha ammesso durante una riunione della commissione della Knesset che l’invio di truppe israeliane a Rafah metterà in pericolo gli ostaggi.
Interrogato sui rischi di un’operazione militare sul terreno nel sud di Gaza durante l’incontro, ha detto di persona: “È chiaro che non vogliamo mettere nessuno in pericolo, nemmeno un singolo ostaggio. Ma la risposta è sì, entrare a Gaza metterà in pericolo gli ostaggi”.
Israele ritiene che 134 ostaggi siano ancora tenuti prigionieri a Gaza, anche se lo status di tutti rimane poco chiaro. Zohar ha poi postato sui social media affermando di sostenere ancora l’azione, scrivendo: “L’unico modo per raggiungere un accordo è una massiccia pressione militare su Hamas, compreso l’ingresso via terra a Rafah. Questo è l’unico modo in cui Hamas potrà perseguire un accordo. Nonostante il rischio che comportano le manovre militari, questo è il modo per riportare a casa tutti i rapiti e garantire la completa eliminazione di Hamas”.
Una manifestazione questa mattina in Israele si è diretta verso la residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu per protestare contro il fatto che lo Stato dovrebbe fare di più per garantire il rilascio degli ostaggi.
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