«Oggi abbiamo avuto due violazioni importanti, Ilaria è stata riportata in tribunale con le catene e poi hanno rifiutato i domiciliari nonostante avessimo fatto tutto quello che ci aveva chiesto di fare il ministero della Giustizia. È inutile stare a discutere le motivazioni di un Paese in cui le leggi del diritto sono completamente calpestate. La motivazione del diniego era già pronta, ancor prima che l’avvocato facesse l’arringa, il giudice aveva già scritto tutto. Sarebbe ricusato in ogni tribunale italiano».
Così Roberto Salis in collegamento dall’aeroporto Budapest con Piazza Pulita su La7.
«Io gli appelli al governo italiano non so più come farli, abbiamo fatto tutto quello che ci avevano detto di fare, abbiamo fatto delle richieste e ci hanno risposto che non si potevano fare. In questo momento credo si debbano trovare altri canali e credo che a questo punto dovrò fare una chiamata al Quirinale per cercare di farmi dare una mano dal presidente della Repubblica», ha aggiunto.
«La storia dell’indipendenza della magistratura in Ungheria è ormai è una barzelletta, bisogna lavorare diversamente perché quando abbiamo la prova provata che l’esecutivo ungherese interferisce in prima persona e interviene in un processo in corso, dobbiamo finirla con queste scuse accampate dalle istituzioni italiane che ci sarebbe l’indipendenza della magistratura ungherese. Bisogna prenderne atto», ha concluso.