Ostaggi e guerra, nuova protesta nel centro di Tel Aviv, appena fuori dal Ministero della Difesa al grido di “elezioni adesso” e “abbasso il governo”. C’era anche una donna con un cartello che diceva “occupazione e democrazia non possono coesistere” e altre che chiedevano cose come “riportarli indietro ad ogni costo”.
Le persone qui sentono di non essere state ascoltate. Si sentono abbandonati.
C’è preoccupazione per la sorte dei prigionieri. Quanti rimangono vivi? Niente è chiaro. Quindi, le persone qui ci dicono che vogliono immediatamente un accordo vincolato.
Molti credono anche che il primo ministro Benjamin Netanyahu sappia che la sua carriera politica molto probabilmente finirà una volta che l’attenzione si sposterà dalla guerra. Credono che stia estendendo le cose per il bene della sua sopravvivenza politica.
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