Proprio ieri, in un lungo articolo, il polacco OKO.press aveva sottolineato una anomala catena di incendi nel Paese, e soprattutto nella capitale. A distanza di poche ore, in Polonia nove persone sono state arrestate con l’accusa di aver commesso sabotaggi ordinati dai servizi speciali russi. A sottolineare la gravità del piano terroristico è stato lo stesso Donald Tusk, parlando a TVN24. Il suo intervento è stato diffuso anche dall’emittente radiofonica RMF24.
Non solo incendi, ha denunciato il primo ministro: “Anche pestaggi, oltre che incendi dolosi e tentativi di incendio doloso”, ha detto Tusk. Secondo il primo ministro, si tratta di mercenari reclutati “nel mondo criminale”. Tra gli arrestati ci sono cittadini ucraini, della Bielorussia e della stessa Polonia.
Come esempio di sabotaggio, Tusk ha citato il tentativo di dare fuoco a una fabbrica di vernici a Breslavia. Per Tusk, è “indiscutibile” che l’incendio doloso sia stato ordinato dai servizi speciali russi. Il primo ministro ha aggiunto che sabotaggi simili sono stati commessi anche in Lituania, Lettonia e Svezia.
In precedenza, anche il presidente polacco Andrzej Duda aveva denunciato che negli ultimi giorni c’erano stati diversi gravi incendi di origine dolosa. Per i vertici istituzionali di Varsavia, il piano “potrebbe essere un tentativo di destabilizzare la situazione in Polonia”.
Nella primavera del 2023, i servizi speciali polacchi comunicarono la detenzione di più di dieci persone con l’accusa di spionaggio per la Russia. I media ne parlarono come i componenti di una “rete di spionaggio”. Gazeta Polska scrisse che gli arrestati avevano pianificato di far saltare in aria un treno carico di armi e di aiuti umanitari per l’Ucraina. Anche quella volta, tra gli arrestati c’erano cittadini russi, bielorussi e ucraini.