Il Cremlino attacca duramente George Clooney e sua moglie Amal, definendoli “pazzi” dopo che un rappresentante della loro fondazione ha dichiarato l’intenzione di perseguire legalmente i giornalisti russi che promuovono la propaganda di guerra nel conflitto in Ucraina.
«Suggerisco ai reporter russi di chiedere conto a questi pazzi», ha esordito il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov. Poi è sceso in campo anche il falco Dmitry Medvedev: «Un attore mediocre di nome George Clooney ha deciso di utilizzare la sua Fondazione per dare la caccia ai giornalisti russi in tutto il mondo e perseguitarli», ha scritto su X l’ex presidente. «Lo sforzo sarebbe però vano: i nostri giornalisti professionisti lo troveranno per primi. Sono persone molto attente e altamente preparate. E faranno una chiacchierata `dal tramonto all’alba´», ha aggiunto evocando il film di Robert Rodriguez con la sceneggiatura di Quentin Tarantino che annovera Clooney tra i protagonisti, oltre allo stesso Tarantino.
Ai boati del Cremlino si aggiungono gli strali dei parlamentari della Duma russa, che si apprestano a bandire la Fondazione per la Giustizia fondata da Clooney e dalla moglie Amal. «Per quanto riguarda la mossa nefasta della ong statunitense verso i reporter russi, questa non rimarrà senza risposta. Valuteremo il riconoscimento dell’attività di questa organizzazione e i suoi sostenitori come indesiderabili in Russia», ha detto il capo della commissione contro le interferenze straniere, Vasily Piskarev.
L’idea di considerare i reporter filo Cremlino al pari dei criminali di guerra per il loro sostegno propagandistico al conflitto in Ucraina e quindi diramare un ordine di arresto è arrivata da un avvocato della Fondazione, Anna Neistat, in una intervista a Voice of America. Auspicando un passo in tal senso della Corte penale internazionale (Cpi), ma ammettendo che l’iter sarebbe lungo e complicato, Neistat ha rivelato che la Fondazione ha preso contatti con alcuni Paesi europei per far scattare i mandati d’arresto, che tramite Europol sarebbero estesi a tutta l’Unione.
La fondazione della coppia è in prima linea nella difesa dei diritti umani e ha più volte puntato il dito contro Mosca per le violazioni e i crimini commessi in Ucraina. Amal, avvocato libanese, ha appoggiato la decisione della Cpi di chiedere il mandato di arresto per i vertici di Hamas, il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. Era tra gli esperti di diritto internazionale chiamati dal procuratore della Cpi ad assisterlo nella decisione.
Il marito George intanto, che in autunno tornerà sugli schermi assieme a Brad Pitt – dopo 16 anni dall’ultimo film insieme – con `Wolfs, Lupi solitari´, ha lavorato nelle ultime settimane in Italia per le riprese di `Jay Kelly´, nuovo film di Noah Baumbach, accanto ad Adam Sandler. Due pellicole che difficilmente i russi potranno vedere, se non aggirando i canali ufficiali.