Si scrive pace ma si legge Putin. Una folla di decine di migliaia di persone si è riunita oggi a Budapest, la capitale ungherese, in una dimostrazione di forza a sostegno al primo ministro Viktor Orban a una settimana prima delle elezioni europee, voto che lui ha presentato come un punto di svolta esistenziale tra la pace in Europa e una guerra mondiale.
La manifestazione, soprannominata dagli organizzatori `marcia della pace´, ha portato i sostenitori di Orban da tutta l’Ungheria e dai Paesi vicini, che hanno marciato lungo il Danubio a Budapest dall’iconico Ponte delle Catene della città fino all’Isola Margherita, sventolando bandiere e cartelli con la scritta `No alla guerra´.
Orban, che con i suoi 14 anni di potere è il leader da più tempo al governo nell’Unione europea, ha incentrato la sua campagna per il voto del 9 giugno sulla guerra in Ucraina, dipingendo i suoi avversari nazionali e internazionali come guerrafondai che cercano di coinvolgere direttamente l’Ungheria nel conflitto.
Secondo i critici, i suoi appelli per un immediato cessate il fuoco in Ucraina consentirebbero alla Russia di mantenere i territori che ha occupato e la rafforzerebbero ulteriormente. Parlando oggi ai sostenitori, Orban ha detto che è giunto il momento per il suo partito di «occupare Bruxelles» e di trasformare l’approccio del continente a sostegno dell’Ucraina per respingere l’invasione della Russia.
«Possiamo rimanere fuori dalla guerra solo se gli elettori ungheresi sostengono il governo», ha dichiarato durante un discorso sull’Isola Margherita. «Dobbiamo vincere le elezioni europee in modo tale che i burocrati di Bruxelles, spaventati, ci aprano le porte della città e lascino in fretta i loro uffici», ha aggiunto.
Orban e il suo partito Fidesz si sono costruiti la reputazione di essere tra i più amichevoli dell’Ue nei confronti della Russia e del suo presidente Vladimir Putin. L’Ungheria si è rifiutata di fornire armi alla vicina Ucraina per aiutarla a combattere contro l’invasione russa e ha minacciato di far deragliare gli aiuti finanziari dell’Ue a Kiev e di bloccare le sanzioni contro Mosca.
Il partito di Orban sembra destinato a ottenere il maggior numero di seggi nella europee della prossima settimana, ma una serie di scandali e una profonda crisi economica hanno dato spazio a un nuovo arrivato in politica, Peter Magyar, che ha saputo cogliere il momento di debolezza di Orban e costruire negli ultimi 3 mesi un importante movimento politico che sembra pronto a conquistare una parte significativa dei voti.
Magyar, che è salito alla ribalta accusando pubblicamente il partito di Orban di corruzione e di aver trasformato i media ungheresi in una macchina di propaganda filogovernativa, ha organizzato lui stesso numerose grandi proteste e ha convocato «la più grande manifestazione politica nella storia dell’Ungheria» per la vigilia delle elezioni. La folla di oggi a Budapest, però, ha dimostrato che il populismo di destra di Orban, e la minaccia che il sostegno militare all’Ucraina da parte dell’Ue e degli Stati Uniti stia portando a una nuova guerra mondiale, risuona ancora in ampie fasce della società ungherese.