Un estremista di destra e provocatore che ha enormi responsabilità morali e politiche per quello che sta accadendo.
In vista della controversa Marcia delle Bandiere nella Giornata di Gerusalemme domani, il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha alzato i toni, sostenendo che i manifestanti marceranno fino al Monte del Tempio, la Spianata delle Moschee per i fedeli islamici, in contrasto con quanto stabilito dalla polizia.
«Ogni anno dicono che non è il momento, non è opportuno. Al contrario, quando ci si piega a loro, si ottiene il 7 ottobre. Domani marceremo verso la Porta di Damasco e andremo al Monte del Tempio, nonostante loro», ha affermato il leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit, in un’intervista alla radio dell’esercito. «Dobbiamo colpirli dove è più importante per loro, e andare a dire che il Monte del Tempio e Gerusalemme sono nostri. Se pensiamo a noi stessi come i padroni di casa, i nostri nemici ci rispetteranno».
La parata annuale, tradizionale fonte di altissima tensione in città, celebra la riunificazione di Gerusalemme Est e Ovest da parte di Israele dopo la Guerra dei Sei Giorni nel 1967. Richiama ogni anno nella Città Santa migliaia di ultranazionalisti di destra israeliani che attraversano il Quartiere Musulmano urlando slogan razzisti, arrivando spesso a scontrarsi con gli abitanti.