Una legge modello Putin, Ha accusato il popolo tunisino di «razzismo» durante la sua apparizione in un programma televisivo. Queste le accuse specifiche riguardo alle motivazioni della nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’avvocata e opinionista Sonia Dahmani, in carcere dall’11 maggio scorso sempre in base alla violazione del decreto anti-fake news.
Lo ha detto all’agenzia Tap il portavoce del Tribunale di Tunisi, Mohamed Zitouna, aggiungendo che l’indagine è ancora in corso.
Secondo il portavoce, Dahmani ha affermato in televisione che in Tunisia esistono pratiche discriminatorie basate sul colore della pelle, fatto che è stato considerato dal giudice come reato, poiché integra l’atto di «diffondere voci, incitare alla violenza e propagare discorsi di odio tra le persone».
Lo sanno anche i sassi che in Tunisia ci sia una forma di razzismo verso gli africani che vengono dall’Africa sub-sahariana. Razzismo istigato dalle stesse autorità di governe.