La Cina «non alimenta il fuoco né sfrutta la situazione per fini egoistici e si impegna a promuovere i colloqui di pace».
Pechino risponde così alle dichiarazioni del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che ha accusato il gigante asiatico di sostenere «la base industriale della difesa russa», consentendo così a Mosca di «continuare la guerra» in Ucraina, scoppiata con l’invasione russa iniziata nel febbraio di due anni fa e mai condannata da Pechino.
La Cina, ha replicato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Lin Jiag, «non fornisce armi alle parti in conflitto ed effettua controlli severi sulle esportazioni di prodotti dual-use».
«Contestiamo e ci opponiamo con forza ai tentativi degli Usa di diffondere disinformazione insensata – ha concluso – e di scaricare le colpe sulla Cina».