Le relazioni tra Mosca e Parigi sono oggi ai minimi termini. Lo ha osservato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, commentando l’arresto del fondatore e proprietario di Telegram, Pavel Durov, in Francia.
“Le relazioni tra Mosca e Parigi sono al loro punto più basso, tra l’altro a causa della posizione che Parigi ha assunto nei confronti della libertà di parola, della libertà di informazione e del rispetto della professione giornalistica molto prima degli eventi attuali”, ha dichiarato Lavrov ai giornalisti dopo un incontro con il ministro degli Esteri yemenita Shayea Mohsen al Zindani.
Il ministro ha aggiunto che il ministero degli Esteri russo sta aspettando una risposta dalla Francia alla nota inviata dopo l’arresto di Durov. “La nostra nota è in fase di esame, stiamo aspettando una risposta”, ha detto.
Lavrov ha ipotizzato che la Francia voglia estrarre le chiavi di crittografia da Durov, a riprova dell’affidabilità di Telegram.
“Hanno portato via Durov, probabilmente su suggerimento di qualcuno, e lo stanno minacciando di punizioni severe, forse nella speranza di ottenere l’accesso alle chiavi di crittografia.
Le azioni dei francesi hanno già dimostrato che Telegram è davvero una rete affidabile e popolare”, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo.
Sabato i media francesi hanno riferito che il 39enne Pavel Durov è stato arrestato all’aeroporto di Le Bourget, vicino Parigi.
Durov – che passaporto russo, di Saint Kitts e Nevis, degli Emirati Arabi Uniti e della Francia – è stato preso in custodia dopo essere stato fermato all’aeroporto. In seguito, la Procura francese ha riferito che un giudice ha prorogato il mandato di arresto della polizia: il termine massimo previsto dalla legge è di 96 ore, cioè fino al 28 agosto.