La Mongolia non arresta Putin: la Ue ha espresso il suo 'rammarico'

L'Ue si rammarica che la Mongolia, Stato parte dello Statuto di Roma della Cpi, non abbia rispettato i suoi obblighi ai sensi dello statuto di eseguire il mandato di arresto».

La Mongolia non arresta Putin: la Ue ha espresso il suo 'rammarico'
Putin in Mongolia
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3 Settembre 2024 - 18.13


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 «L’Unione europea ha preso atto della visita del presidente russo Vladimir Putin in Mongolia il 3 settembre, nonostante il mandato di arresto emesso nei suoi confronti dalla Corte penale internazionale. L’Ue si rammarica che la Mongolia, Stato parte dello Statuto di Roma della Cpi, non abbia rispettato i suoi obblighi ai sensi dello statuto di eseguire il mandato di arresto».

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Lo ha afferma in una dichiarato il portavoce dell’Ue per la Politica estera. «Il presidente Putin è oggetto di un mandato di arresto della Cpi per crimini internazionali, in particolare presunti crimini di deportazione illegale e trasferimento illegale di bambini dai territori ucraini temporaneamente occupati nel contesto della sua guerra di aggressione illegale contro l’Ucraina. L’Ue esprime il suo più forte sostegno agli sforzi per garantire la piena responsabilità per i crimini di guerra e gli altri crimini più gravi in relazione alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. A tale riguardo, l’Ue sostiene le indagini del Procuratore della Cpi in Ucraina e chiede la piena cooperazione di tutti gli Stati parte. L’Ue ribadisce il suo incrollabile sostegno alla Cpi e all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale», si legge ancora nella dichiarazione.

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