Un cecchino ha ucciso un dipendente delle Nazioni Unite che si trovava sul terrazzo della sua casa e stava bevendo un caffè nella Cisgiordania settentrionale: lo ha denunciato l’Onu, mentre amici e familiari si riunivano in Turchia per seppellire l’attivista turco-americana che era stata uccisa dall’esercito israeliano durante una protesta sei giorni prima e a circa 30 km di distanza.
Sufyan Jaber Abed Jawwad, un netturbino dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, è stato il primo dipendente dell’Unrwa ucciso in Cisgiordania in più di un decennio. Si è trattato di un vero e proprio omicidio a freddo, visto che l’uomo era inerme, non rappresentava alcun pericolo ed era a casa sua.
Ucciso nelle prime ore di giovedì mattina nel campo di el Far’a, ha lasciato una moglie e cinque figli.
La guerra a Gaza ha messo in ombra il conflitto in spirale in Cisgiordania, che ha visto settimane di operazioni militari israeliane e la violenza ha raggiunto “livelli senza precedenti, mettendo a rischio le comunità”, ha affermato l’Unrwa.