Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha lanciato una minaccia ai ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, in risposta al recente attacco missilistico contro il centro di Israele.
«Gli Houthi dovrebbero ormai sapere che facciamo pagare caro ogni tentativo di danneggiarci,» ha dichiarato Netanyahu all’inizio del consueto incontro settimanale del governo, facendo riferimento all’attacco israeliano del 20 luglio sul porto di Hodeida, controllato dagli Houthi, in seguito a un precedente attacco di droni su Tel Aviv. Netanyahu ha ribadito che chiunque attacchi Israele non sfuggirà alla ritorsione e ha promesso di distruggere il movimento islamista palestinese Hamas, costringendo il gruppo a liberare gli ostaggi che detiene a Gaza.
Rispondendo alle critiche dei residenti del nord di Israele per la crescente insicurezza dovuta agli attacchi quotidiani del gruppo libanese Hezbollah, il premer ha affermato che «lo status quo non continuerà» e ha promesso di «fare tutto il necessario» per riportare i cittadini nelle loro case. Nel mezzo di un diffuso movimento di protesta contro la sua gestione del conflitto, Netanyahu ha fatto appello all’unita’ nazionale, dichiarando che la vittoria arrivera’ «come una nazione unita che si e’ alzata contro i nostri nemici per garantire il nostro futuro.»