Gli aerei da guerra israeliani hanno effettuato decine di attacchi nel Libano meridionale giovedì sera, ore dopo che Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, aveva minacciato “una dura punizione e una giusta punizione” per l’ondata di attacchi che ha preso di mira l’organizzazione con esplosivi nascosti in cercapersone e walkie-talkie.
L’esercito israeliano ha affermato di aver colpito centinaia di lanciarazzi che, a suo dire, stavano per essere utilizzati “nell’immediato futuro”.
Il bombardamento ha incluso più di 52 attacchi nel Libano meridionale, ha affermato l’agenzia di stampa statale del paese NNA. Tre fonti di sicurezza libanesi hanno dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che si trattava degli attacchi aerei più pesanti dall’inizio del conflitto in ottobre.
Mentre i jet israeliani sfrecciavano su Beirut in una dimostrazione di forza all’inizio della giornata, Nasrallah ha minacciato una rappresaglia contro Israele “dove se lo aspetta e dove non se lo aspetta”.
Mentre le tensioni in Medio Oriente salivano alle stelle, diplomatici di alto rango di Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia si sono incontrati giovedì a Parigi prima di una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite programmata per venerdì. Antony Blinken, il segretario di Stato americano, si sarebbe unito ai suoi omologhi nella capitale francese dopo aver discusso della possibilità di una tregua a Gaza al Cairo.
Il presidente americano Joe Biden ritiene che possa ancora esserci una risoluzione diplomatica alle crescenti tensioni tra Israele e Hezbollah, ha affermato il suo portavoce. La Casa Bianca ha messo in guardia tutte le parti contro “un’escalation di qualsiasi tipo”.
Il ministro degli esteri libanese, Abdallah Bou Habib, ha avvertito che il “palese assalto alla sovranità e alla sicurezza del Libano” era uno sviluppo pericoloso che potrebbe “segnalare una guerra più ampia”.
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