Dopo l’uccisione di Hassan Nasrallah, il Consiglio della Shura di Hezbollah, l’organo decisionale centrale del movimento, ha nominato Hashim Safi Al Din come nuovo leader. La notizia è stata riportata da fonti come Haaretz e Al Arabiya. Nato a Deir Qanoun al-Nahr, un villaggio nel sud del Libano, Hashim Safi Al Din appartiene a una famiglia sciita di spicco, nota per aver prodotto numerosi chierici influenti e parlamentari. È cugino di Nasrallah e ha legami familiari con Qassem Soleimani, l’ex comandante della Forza Quds iraniana, ucciso in un attacco aereo statunitense in Iraq nel 2020.
Nel 2017, il Dipartimento di Stato americano lo ha inserito nella lista dei terroristi. Lo scorso giugno, Safi Al Din aveva minacciato una grave escalation contro Israele in risposta all’uccisione di un altro comandante di Hezbollah, affermando: “Il nemico si prepari a piangere e a lamentarsi”, durante un discorso tenuto a un funerale.
Le dichiarazioni pubbliche di Hashim Safi Al Din rispecchiano regolarmente la linea militante di Hezbollah e il suo supporto alla causa palestinese. Durante un recente evento a Dahiyeh, la roccaforte del gruppo, distrutta il 27 settembre, ha ribadito il suo sostegno ai combattenti palestinesi, affermando: “La nostra storia, le nostre armi e i nostri razzi sono con voi”.
Considerato da tempo l’erede naturale di Nasrallah, Hashim Safi Al Din è sopravvissuto al raid del 27 settembre. In qualità di capo del Consiglio Esecutivo di Hezbollah, è responsabile della supervisione degli affari politici del movimento e fa parte anche del Consiglio della Jihad, che coordina le operazioni militari. Come Nasrallah, Safi Al Din è un religioso che indossa il turbante nero, simbolo della discendenza dal profeta Maometto.
