La follia di uomini accecati dal delirio di onnipotenza e sicuri di essere al di sopra di qualunque legge internazionale ha preso il sopravvento.
Siamo di fronte anche al fallimento delle politiche degli Stati Uniti e della stessa Unione Europea, incapaci al di là di scontati e inutili appelli al cessate il fuoco, di fermare sul serio il partito trasversale della guerra, anche fermando le forniture di armi usate spesso e volentieri per la realizzazione di crimini di guerra.
In questi mesi in tanti abbiamo denunciato la violazione del diritto internazionale da parte della Russia con l’invasione dell’Ucraina.
Ma sui massacri di Gaza e adesso dopo l’invasione del Libano da parte dell’esercito israeliano non si sono alzate voci alte, ferme e forti a difesa della legalità. Il segretario generale dell’Onu Guterres, Papa Francesco e pochi altri.
Anzi c’è stata la corsa a delegittimare le Nazioni Unite e le sue agenzie che in questi mesi hanno cercato – spesso a carissimo prezzo – di portare aiuto alle popolazioni che hanno perso tutto e sono circondate solo da morte e distruzione.
Cessate il fuoco subito, fermare l’escalation prima che l’incendio si propaghi ancora di più. Basta con la corsa verso il baratro. Basta guerre.
Là dove la diplomazia degli stati sta fallendo c’è bisogno della diplomazia dei popoli e della gente comune. Oggi più che mai servono gesti e azioni di pace. Anche scendere in piazza, se necessario.
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