«Il bombardamento a Beirut del quartier generale di Hezbollah, è stato un atto criminale. Alla base di tutto, però, c’è un punto nodale. Israele non vuole i due stati e non li vuole più ormai da molto tempo».
Lo dice Carlo Calenda, leader di Azione, intervistato da Accordi e Disaccordi, nella puntata che andrà avanti stasera sul Nove.
«Quando sono andato in Israele da ministro, per loor la questione palestinese era risolta, avendoli messi da un lato a Gaza e dall’altro in Cisgiordania. Questa azione da parte di Netanyahu è criminale: in Ucraina Putin ha fatto molti morti civili, ma sono vittime dovute a colpi che sono andati dove non dovevano andare. Non ha fatto il bombardamento di Dresda. La guerra moderna nessuno la fa come la sta facendo gli israeliani. Non è che se Hamas prende come scudi umani i bambini di una scuola tu bonbardi quella scuola. Devi evitare che accada perché ti sono preclusi quei mezzi. Israele questo non l’ha fatto. Israele non ha la più vaga idea di come arrivare alla pace», ha aggiunto Calenda.
«Sull’Iran ho una visione un po’ diversa. Ho fatto il ministro quando si erano riaperti i rapporti con Teheran, dopo gli accordi con Obama per fermare la proliferazione. È vero, lì sono persiani, non sono arabi sotto nessun punto di vista. Tuttavia, lì c’è una società civile che per metà va avanti nonostante gli ayatollah e per l’altra metà c’è questa teocrazia feroce. Detto questo, certamente non si esporta la democrazia in Iran, è una cosa che abbiamo imparato dall’epoca di Bush. L’operazione di terra è improponibile e inimmaginabile. Il fatto che L’Iran non abbia la bomba atomica è un interesse di tutto il mondo. Secondo me finirà con un attacco ai siti di arricchimento di uranio», conclude Calenda.