di Beatrice Sarzi Amade
Il prossimo fine settimana termina la scadenza fissata dal Tesoro americano per convertire i certificati russi. Un’occasione per parlare un po’ dei beni occidentali che giacciono in Russia. Molti risparmiatori dell’ovest che avevano investito in Russia hanno scelto di non ritirare nulla in tempo, nei mesi precedenti l’invasione annunciata o nei giorni successivi. Poiché amavano la Russia di Putin, o perché pensavano di fare un buon affare, le azioni russe sono crollate, il che gli ha permesso di comprare molto invece di scappare. Sembrava una guerra breve, vinta dal Cremlino in tre giorni, e un rapido ritorno all’ordine.
Non è certo mio intento mettere alla gogna queste persone, ma risaltare come oggi essi siano bloccati in Russia, con tanti soldi, ma senza accesso ai loro soldi, il Cremlino avendo ordinato la conversione degli investimenti esteri in azioni russe, per controbilanciare il blocco dei fondi russi in Occidente. Secondo la propaganda del Cremlino, i fondi sarebbero approssimativamente equivalenti.
È ovviamente una bugia come quasi tutto quello che viene da Mosca, visto che le stime sono di 16 miliardi di euro di denaro occidentale bloccati in Russia, contro quasi mezzo miliardo di soldi russi bloccati in occidente. O 300 miliardi di fondi della banca centrale russa e significativamente più di 100 miliardi di conti privati e proprietà (ville, yacht ecc.) appartenenti agli oligarchi. Infatti, anche l’interesse dei fondi russi bloccati riporta notevolmente più all’Ucraina, visto che ora li sta ricevendo) dei 16 miliardi occidentali bloccati da Mosca.
A Mosca, il Cremlino ha appena oscurato un nuovo lotto di generali dell’amministrazione e grandi capi, quattro in una volta, accusati di corruzione e appropriazione indebita. Compreso il capo delle autorità di controllo della federazione e il suo vice capo degli ispettori a Bouriatie.
Metodo stalinista brevettato.
E proprio come sotto Stalin, la brutalità del regime porta i suoi oppositori a combatterlo con le armi a portata di mano. Ildar Dadine è stato ucciso nella battaglia tra Koursk e Charkiv, nelle file della legione “Libertà di Russia” combattendo al fianco delle forze ucraine. Era stato il primo avversario politico condannato al carcere duro nel 2014.
Le forze israeliane si sono imbattute in quelle che sembrano essere la prova del coinvolgimento russo nei loro raid in Libano, nei bunker di Hezbollah sono stati trovati razzi provenienti direttamente dalla Russia e il corpo di un soldato russo, identificato come specialista di droni. Nel frattempo, i soldati russi che combattono in Donbass mostrano i distintivi di Hezbollah sulle loro uniformi. Almeno così le cose si fanno più chiare.
Ogni notte porta anche il suo lotto di distruzione di infrastrutture militari e petrolifere in Russia, mentre continuano ad arrivare rinforzi materiali. Cacciatori, trasporti truppe blindate, cannoni autoportanti, senza contare quello che l’Ucraina produce da sola, in costante aumento. Da notare che un drone russo a lungo raggio, destinato a volare con i caccia di settima generazione, è stato abbattuto per errore dal suo leader pilota. Era un modello sperimentale da decine di milioni di dollari, poiché in Russia ce n’erano solo tre. Anche gli americani e i francesi stanno sviluppando questo tipo di velivoli per volare con gli F35 e Rafale… Ma anche i turchi e i loro velivoli hanno fatto i loro primi voli, dotati di turbo jet…
In Siria, l’aviazione israeliana ha distrutto almeno due centri di deposito di munizioni nella regione dell’Oms. Ha anche bombardato pesantemente la strada che collega Damasco a Beirut attraverso la Bekaa per cercare di tagliare il rifornimento di Hezbollah, il cui nuovo leader sembra essere stato eliminato, contemporaneamente al generale Pasdaran Ismail Qaani che apparentemente lo ha accompagnato. Un altro deposito di munizioni è stato distrutto, questa volta nel bel mezzo di un’area urbana del Libano, installato lì senza alcun rispetto per la popolazione circostante, cosa che non sorprende da Hezbollah.
Da parte sua, l’esercito siriano ha bombardato pesantemente questo fine settimana… le aree ribelli densamente popolate della regione di Aleppo, massacrando civili siriani appena arrivati dal Libano, dove sono fuggiti dai combattimenti. L’idea era probabilmente quella di dissuaderli dall’insediarsi in aree ribelli. Donne e bambini uccisi, come in Libano, dove ci sono almeno 2.000 morti dall’inizio dell’intervento israeliano.
Il 7 ottobre indica un anno di sterminio, di genocidio e se andate a leggere la Carta dei Diritti Umani assume il termine Olocausto, aggiunti 76 anni di uccisioni, fame, persecuzione dell popolo palestinese, aggiungendo i morti in Libano e in Siria, oltre questo esistono solo bugie. Hamas è il fratellino minore di Israele, creato dallo stesso Israele.
La retorica che ascolto ed osservo è disgustosa.
