Harris e Obama: un duo affiatato in Georgia, tra emozione e strategie vincenti

La competizione è serratissima, la tensione cresce, l’attenzione di tutti è sui sondaggi, che però seppur molto vari, mettono tutti in evidenza che la partita in corso è pari, con Donald Trump che sembra rimontare del vantaggio che aveva avuto la Harris

Harris e Obama: un duo affiatato in Georgia, tra emozione e strategie vincenti
Obama e Kamala Harris
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Tiziana Buccico Modifica articolo

25 Ottobre 2024 - 22.04


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La competizione è serratissima, la tensione cresce, l’attenzione di tutti è sui sondaggi, che però seppur molto vari, mettono tutti in evidenza che la partita in corso è pari, con Donald Trump che sembra rimontare del vantaggio che aveva avuto la Harris nelle settimane precedenti.

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Oggi è stata la giornata di Kamala Harris che presso il James R. Hallford Stadium di Clarkston vicino ad Atlanta, in Georgia, ha organizzato un evento molto importante per la sua campagna elettorale, il primo insieme a Barack Obama dall’inizio della corsa alle presidenziali. Un appuntamento molto atteso, con una grande campagna social soprattutto per la partecipazione di ‘The Boss’ Bruce Springsteen. Una platea fatta soprattutto di giovani, grande entusiasmo alle parole di Obama che ha cercato di galvanizzare i 23.000 partecipanti, con lui sul palco altre celebrity, tra cui Tyler Perry, Samuel L. Jackson e Spike Lee. Moltissimi gli slogan, ripetuti ed urlati che hanno visto una partecipazione entusiasta da parte della folla presente. E nella scenografia i cartelli con scritto “We vote we win”.

La Georgia è uno stato chiave e Atlanta, con una significativa popolazione nera, è il suo principale motore di voti democratici. Ma il sostegno alla vicepresidente tra gli elettori neri, in particolare gli uomini neri, è inferiore al consenso che hanno ricevuto altri candidati democratici. Obama ha parlato di sessismo verso la Harris. Il senatore Raphael Warnock della Georgia, che ha presentato l’evento, ha cercato di gettare acqua sul fuoco sui timori che gli uomini neri possano sostenere Trump. Nel 2020, Joseph R. Biden Jr. ha vinto in Georgia con meno di 13.000 voti, la prima volta che un democratico ha vinto lo Stato in un’elezione presidenziale dal 1992. La sua vittoria, alimentata in parte dai cambiamenti demografici e da uno sforzo democratico concertato per raggiungere nuovi elettori, questa volta potrebbero non bastare e spegnere le speranze di vittoria. Entrambe le campagne elettorali hanno riversato ingenti risorse in Georgia, dove hanno già votato più di due milioni di persone. Come in altri Stati, Trump si è concentrato sull’economia e l’immigrazione, alimentando la paura per gli immigrati, mentre la Harris ha sottolineato i diritti all’aborto come una questione di primaria importanza in Georgia, Stato che vieta la procedura nella maggior parte dei casi a circa sei settimane. La vicepresidente ha più volte ricordato le storie di Amber Thurman e Candi Miller, due donne della Georgia morte a causa dei ritardi nelle cure derivanti dal divieto, secondo quanto riportato da ProPublica. Una battaglia per conquistare il sostegno degli elettori indipendenti e repubblicani moderati incolpando Trump per i divieti all’aborto approvati in molti stati conservatori.

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Tyler Perry, uno dei protagonisti dello show business americano, autore, attore, regista impegnato e residente proprio nella Georgia contesa è intervenuto alla kermesse democratica. Perry nel suo discorso ha parlato del sogno americano, dicendo che Trump non crede nel sogno americano e che invece la Harris saprà realizzarlo e lo farà per tutti. Il grande regista Spike Lee chiude il suo intervento con uno slogan che verrà scandito dal pubblico: “We fight show up “.

La celebrity più attesa, Bruce Springsteen, è salita sul palco con la sua chitarra e l’inseparabile armonica, con la sua inconfondibile voce, oltre a cantare tre brani, ha fatto un appello alla platea per la candidata Kamala Harris: “Kamala Harris vuole proteggere la democrazia, crede nei diritti e nel dialogo, nel diritto delle donne di scegliere. Mi oppongo a Trump e Vance”. E ha continuato senza mezzi termini:” Harris si candida a fare il Presidente, Trump a fare il tiranno. Trump non conosce l’America, terra della speranza e dei sogni”. The Boss è molto amato soprattutto dai votanti bianchi e non giovani, che significherebbero molto per raggiungere la vittoria.

Una brevissima pausa e arriva sul palco l’ex Presidente Barack Obama, in manica di camicia, azzurra, con il suo modo affascinante di muoversi e di arringare il pubblico. “”Insieme, abbiamo la possibilità di scegliere una nuova generazione di leader in questo paese. E iniziare a costruire un’America migliore, più forte, più giusta e piena di speranza”. Un Obama carico di energia che ha spinto con il suo modo di fare sciolto e affabile, un vero e proprio passaggio di consegne, per tagliare il traguardo da vincenti insieme. Ha attaccato Donald Trump con fermezza, accusandolo di essere interessato solo ai suoi affari, definendolo un ‘nonno che fa il matto, un uomo pericoloso, con il solo obiettivo di punire i suoi nemici. Fa autocritica dicendo che i Presidenti non possono risolvere tutti i problemi di un paese e pubblicamente ammette di aver fallito anche lui nel non riuscire a realizzare il suo programma. “Kamala è pronta ad essere Presidente, conosce il paese, conosce la Georgia e le difficoltà di chi vive in questo Stato. Non credete a Trump sui suoi risultati economici, perché aveva ereditato la mia amministrazione, mentre Biden ha ereditato il pessimo lavoro di Trump”. Con orgoglio ha ricordato al microfono l’Obama Care, come grande successo dell’America democratica.

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Kamala e Barack sono amici di lunga data e lei lo ha sostenuto rispetto a Hillary Clinton nel 2007, quando era procuratore distrettuale di San Francisco, in contrasto con la maggior parte dell’establishment del Partito Democratico. Salendo sul palco, lui le ha alzato il braccio come un pugile professionista in segno di vittoria. La Harris ha cercato di tenere alto l’entusiasmo sulla scia dell’ex Presidente, il pubblico più numeroso che abbia mai attirato da quando è diventata la candidata democratica, in un canto di “Yes, we can” (slogan della campagna del 2008 di Obama) e “We will win”. “Milioni di americani sono stati energizzati e ispirati non solo dal messaggio di Barack Obama, ma anche dal suo modo di essere una guida per il Paese”, ha detto la Harris dopo che lui le ha ceduto il palco.

Jake Schneider, responsabile della campagna di Trump, ha minimizzato l’impatto di queste misure sugli elettori, affermando che: “affidarsi alle celebrità non è una novità per il partito delle élite di Hollywood”.

Le celebrity continuano a partecipare a sostegno della Harris, oggi Beyoncè e sabato con Michelle Obama.

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“Il futuro è il posto migliore” Barack Obama – XLIV Presidente degli Stati Uniti d’America

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