Il bilancio delle vittime dell’alluvione in Spagna è salito ad almeno 214, con 210 morti solo nella provincia di Valencia, dopo il ritrovamento del corpo senza vita di una delle cinque persone scomparse a Letur (Albacete), l’area più colpita dalla DANA in Castilla-La Mancha. Lo riferisce El País.
Molti volontari sfidano l’ordine della Generalitat di non accedere ai comuni più devastati. Finora sono state eseguite 183 autopsie e 67 vittime sono state identificate, come spiegato da Inma Lidón dell’Istituto di Medicina Legale di Valencia.
Si temono decine di vittime intrappolate nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonaire di Aldaia, dove le idrovore hanno aspirato finora il 75% dell’acqua che raggiunge quattro metri di altezza nei due piani interrati.
Il primo ministro Pedro Sánchez, accompagnato dal presidente della regione di Valencia, Carlos Mazón, e dalla delegata del Governo nella Comunità Valenciana, Pilar Bernabé, è arrivato a Paiporta, la provincia più colpita dalle alluvioni, con l’intenzione di visitare anche Chiva, un’altra delle aree maggiormente danneggiate.
I funzionari sono stati aggiornati sulle operazioni di salvataggio e hanno espresso le loro condoglianze alle famiglie delle vittime e dei dispersi. Cinque giorni dopo le tempeste, si prevede che il bilancio delle vittime possa aumentare mentre si esaminano i veicoli nei tunnel e nei parcheggi sotterranei delle zone più colpite. Il numero esatto dei dispersi rimane ancora incerto.
Il governo valenciano ha limitato a 2.000 il numero di volontari autorizzati a intervenire nella periferia sud della città e ha ristretto l’accesso a 12 località. L’elettricità è stata ripristinata per il 94% delle utenze, ma 7.000 persone sono ancora senza corrente e migliaia senza acqua.
Carlos Mazón, presidente della regione, è stato criticato per aver inviato un avviso telefonico ai residenti solo nella tarda serata di martedì, nonostante l’allerta rossa emessa dai servizi meteorologici già in mattinata. Sono 7.500 i membri dell’esercito impegnati nelle ricerche dei dispersi, supportati da 5.000 tra polizia e guardia civile mobilitati dal ministero dell’Interno, in aggiunta ai 5.000 già presenti sul territorio.