La Russia ha lanciato un “massiccio” attacco aereo sul sistema energetico ucraino nelle prime ore di domenica mattina, ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy. Leforze di Vladimir Putin hanno lanciato circa 120 missili e 90 droni.
Zelenskyy ha affermato che le difese aeree ucraine ne hanno abbattuti circa 140.
Due persone sono state uccise a Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale, da un attacco con drone. Altre sei sono rimaste ferite, tra cui due bambini.
“L’obiettivo del nemico era la nostra infrastruttura energetica in tutta l’Ucraina. Sfortunatamente, ci sono danni agli impianti a causa degli attacchi e della caduta di detriti”, ha affermato in una dichiarazione sui social media.
Questa la dichiarazione completa: “Un massiccio attacco combinato ha preso di mira tutte le regioni dell’Ucraina. Durante la notte e questa mattina, i terroristi russi hanno utilizzato vari tipi di droni, tra cui Shahed, nonché missili da crociera, balistici e aerobalistici: Zircon, Iskander e Kinzhal. In totale sono stati lanciati circa 120 missili e 90 droni. Le nostre forze di difesa aerea hanno distrutto oltre 140 obiettivi aerei.
L’obiettivo del nemico era la nostra infrastruttura energetica in tutta l’Ucraina. Sfortunatamente, alcune strutture hanno subito danni da colpi diretti e detriti caduti. A Mykolaiv, un attacco con drone ha ucciso due persone e ne ha ferite altre sei, tra cui due bambini. Le mie più sentite condoglianze alle famiglie e ai cari delle vittime. Al momento, alcune aree rimangono senza elettricità, ma tutte le forze necessarie stanno lavorando per mitigare le conseguenze e ripristinare l’infrastruttura.
Siamo grati a tutte le nostre unità di difesa aerea che hanno partecipato alla respinta di questo attacco: le forze missilistiche antiaeree, la nostra aviazione (piloti di F16, aerei Su e MiG, gruppi di fuoco mobili e unità di guerra elettronica) hanno lavorato insieme in modo organizzato e coordinato. Li ringrazio per la loro affidabile protezione”.
E’ evidente che Putin cerca in questi mesi di guadagnare più terreno possibile per poi trattare da un punto di maggiore forza una eventuale fine delle ostilità.