Russia ritiene che una tregua debole per congelare la guerra in Ucraina sarebbe inutile e controproducente, preferendo invece un accordo giuridicamente vincolante per una pace duratura che garantisca la sicurezza sia della Russia che dei suoi vicini. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.
Lavrov ha espresso il timore che una tregua fragile possa essere sfruttata dall’Occidente per riarmare l’Ucraina, sottolineando:
“Una tregua è una strada che non porta da nessuna parte.
Abbiamo bisogno di accordi legali definitivi che fissino tutte le condizioni per garantire la sicurezza della Federazione Russa e, naturalmente, i legittimi interessi di sicurezza dei nostri vicini.”
Ha aggiunto che Mosca desidera che i documenti legali siano redatti in modo tale da rendere “impossibile violare questi accordi”.
Lavrov ha inoltre accusato l’Ucraina di colpire ripetutamente obiettivi civili in Russia utilizzando missili e droni forniti dall’Occidente, affermando che Mosca risponderà. Tuttavia, ha sostenuto che la Russia prende di mira solo infrastrutture e strutture militari, aggiungendo: “Non è nelle nostre regole colpire obiettivi civili.”
Rapporti con la Siria
In un discorso separato, Lavrov ha dichiarato che il nuovo leader della Siria considera i rapporti con la Russia storicamente consolidati e strategici, un’analisi condivisa da Mosca. Il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov, ha aggiunto che la Russia è in contatto con la nuova amministrazione siriana sia a livello diplomatico che militare.
Incidente aereo in Kazakistan
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha riferito che l’indagine sulla causa dello schianto dell’aereo di Azerbaijan Airlines è in corso e ha invitato a non fare ipotesi fino alla pubblicazione dei risultati ufficiali.
L’incidente ha coinvolto un jet passeggeri Embraer EMBR3.SA, precipitato vicino alla città di Aktau, in Kazakistan, mercoledì scorso. L’aereo, che aveva deviato da una zona della Russia recentemente difesa contro attacchi ucraini con droni, ha causato la morte di 38 persone.