A 48 anni muore la grande cantante ed attrice Whitney Houston. Il suo corpo è stato trovato senza vita sabato pomeriggio al Beverly Hilton di Beverly Hills, a Los Angeles. L’ufficio stampa della polizia di Beverly Hills ha detto di aver ricevuto alle 15.45 locali una chiamata d’urgenza dall’entourage della cantante e che, giunti all’hotel, gli agenti hanno trovato il corpo di Whitney a terra, già senza vita.
Secondo la Cnn è stato il suo compagno, il cantante Raj Jay, a dare l’allarme. La Houston si trovava a Beverly Hills per partecipare al party per la 54 esima edizione dei Grammy Awards, premio che in passato aveva vinto moltissime volte.
La cantante era da tempo sofferente di una grave forma di depressione, che cercava di combattere con droga e farmaci che non aveva mai smesso di prendere. Entrava ed usciva dagli ospedali per curarsi e negli ultimi anni la sua salute sembrava essere migliorata, tanto da tentare un rilancio, nel 2009, con il nuovo album “I look to you”. Poi, nel 2010, una serie di concerti cancellati e un ricovero in ospedale a Parigi, durante il tour europeo, per tornare la scorsa primavera in terapia di disintossicazione.
Convertita all’Islam agli inizi di febbraio, pochi giorni prima di morire, aveva di recente finito di girare “Sparkle”, film che racconta la storia di una cantante distrutta dalla droga e dalla gloria, il suo testamento.
Il tormento della grande artista veniva fuori tutto quando cantava. Dotata di una tecnica prodigiosa, ma anche di sensibilità straordinaria, con i suoi fantastici melismi e falsetti intonatissimi, è stata la cantante cui si sono riferite moltissime altre artiste nel mondo: dalla nostra Giorgia, a Mariah Carey, da Christina Aguilera, a Beyonce. Purtroppo Whitney va ad arricchire la drammatica fila degli artisti maledetti ed autolesionisti, cui la vita ha regalato un talento infinito e l’incapacità di gestire i tormenti dell’anima.
Ho sempre pensato di lei che dio le avesse toccato la gola con il suo dito.
Addio anche a te, Whitney!