Little Tony forever: il ricordo a un anno dalla scomparsa
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Little Tony forever: il ricordo a un anno dalla scomparsa

È stato uno dei grandi protagonisti della musica leggera italiana. Da tutti considerato l’Elvis Presley nostrano, è il primo insieme a Celentano a portare il rock nel Belpaese.

Little Tony forever: il ricordo a un anno dalla scomparsa
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27 Maggio 2014 - 11.30


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di Francesco Troncarelli

Solo per uno come lui, benvoluto e stimato da tutto il mondo dello spettacolo (da Fiorello alla Guzzanti fino ai Negramaro) e soprattutto amato e idolatrato dal pubblico che lo ha accompagnato fedelmente in cinquant’anni di carriera, poteva succedere una cosa simile.

Solo per uno come lui, icona di sé stesso e personaggio senza tempo e sempre di moda che nella verve e nella simpatia aveva i suoi punti di forza, poteva funzionare una situazione così particolare.

Magari c’era il rischio di sconfinare nel cattivo gusto, sempre in agguato in avvenimenti come questi e nonostante gli illustri precedenti in materia, vedi i duetti virtuali fra Nat King Kole e la figlia Nathalie per “Unforgattable” e quelli tra Manuela Villa e il reuccio Claudio per “Granada”. Anche se per loro era stato tutto più facile perché in fondo si era trattato di un disco con relativo passaggio televisivo e niente altro.

Con Little Tony invece, siamo a molto di più, al concerto, allo spettacolo vero e proprio in cui è “presente” sui maxischermi dove scorrono filmati delle sue performance televisive mentre la gente entusiasta lo applaude e la sua band suona dal vivo e gli fa il controcanto. Una cosa mai pensata e realizzata così in grande prima d’ora, per artisti che non ci sono più. E a giudicare dall’accoglienza entusiasta degli spettatori che si manifesta ovunque si esibisca la Little Tony Family, il gruppo messo su dal fratello Enrico Ciacci insieme alla figlia Cristiana e ad Angelo Petruccetti, gli artisti cioè che da sempre seguivano Tony nelle serate, c’è da constatare che si tratta di un’iniziativa che funziona.

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E non poteva essere altrimenti, perché Little Tony, che giusto un anno fa se ne andava per un male incurabile che in tre mesi lo aveva consumato, è stato uno dei grandi protagonisti della musica leggera italiana. Da tutti considerato l’Elvis Presley nostrano, non solo per essere stato il primo insieme a Celentano a portare il rock nel Belpaese, ma anche per non averlo mai rinnegato negli anni né come stile di vita (nel look, nella mentalità) né musicalmente (mezz’ora dei suoi concerti era sempre dedicata ai classici del genere).

Un artista popolarissimo con all’attivo dieci presenze a Sanremo, tre dischi d’oro, una trentina di “musicarelli” (film ispirati alle canzoni), svariate partecipazioni a Canzonissima, Festivalbar e Cantagiro le manifestazioni più seguite di quando l’Italia andava a 45 giri. Un interprete di canzoni dai sapori melodici e di grande impatto, che sono entrate nella memoria collettiva e hanno fatto parte della colonna sonora di un paese in cammino, dal boom economico ai giorni nostri e che ancora lo vuole ascoltare.

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Insomma, parafrasando uno slogan in voga negli anni ’70, Little Tony è vivo e canta insieme a noi. Forever. Così è se vi pare.

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