di Redazione| @travelglobemag
Per la prima volta dopo circa sessant’anni, Paul Gauguin torna in Svizzera con un’esposizione di opere talmente vasta da aver necessitato di sei anni di preparazione da parte della Fondazione Beyeler di Basilea, che la ospita.
La mostra racconta due periodi fondamentali della carriera di Gauuin: i dipinti visionari e religiosi del soggiorno bretone e la produzione a partire dall’esilio volontario a Tahiti.
Il percorso artistico del pittore è inframezzato, anche nella mostra, da una serie di autoritratti in cui è l’artista stesso a documentare il proprio cambiamento, di cui osserva i segni del tempo sul volto e cura ogni minimo dettaglio.
Le opere in mostra alla Beyeler parlano d’amore, per il Creato e l’armonia della sua esistenza incontaminata. Non esistendo al mondo un museo d’arte intitolato a Gauguin gli eccezionali prestiti per questa mostra giungono da tredici nazioni: Svizzera, Germania, Francia, [url”Spagna”]http://travelglobe.globalist.it/Detail_News_Display?ID=74434&typeb=0&spagna-naturale-la-Riserva-di-Bardenas-Reales[/url], Belgio, Gran Bretagna con Inghilterra e [url”Scozia”]http://travelglobe.globalist.it/Detail_News_Display?ID=75268&typeb=0&scozia-e-Natura-viaggio-tra-aquile-lontre-e-delfini[/url], Danimarca, Ungheria, Norvegia, Repubblica Ceca, Russia, USA e Canada.
Gauguin fu un nomade già nell’infanzia – trascorsa in Perù -, ha poi viaggiato su navi mercantili e, rientrato a Parigi, si trovò a condividere la vita bohémienne con gli impressionisti, tra cui aveva diversi amici fino alla progressiva ricerca di un esilio volontario da una società con cui polemizzava. La sua vita è stata un cammino avventuroso alla ricerca di se stesso e di un’arte nuova.
Dove: FONDATION BEYELER, Baselstrasse 101 Riehen/Basilea
Quando: fino al 28 giugno 2015
Info biglietti e prenotazioni: [url”Fondation Beyeler”]http://www.fondationbeyeler.ch/en/information/admission-charges[/url]
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