Rising Star: Errico Liguori
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Rising Star: Errico Liguori

Primo appuntamento con i nuovi volti dello spettacolo. Ogni settimana un interprete emergente sarà protagonista della gallery di Rising Star: iniziamo con... Errico Liguori

Enrico Liguori, foto di Andrea Cical
Enrico Liguori, foto di Andrea Cical
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12 Ottobre 2015 - 17.20


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di Nicole Jallin

Napoletano verace dall’8 febbraio 1988, Errico Liguori diplomato alla “Silvio d’Amico”, col-tiva l’istinto recitativo già in età infantile, già dalle scuole elementari, quando inizia a seguire laboratori e corsi teatrali: “Per me – dichiara il giovane attore – il teatro è sempre stato espressione di libertà e una sana forma di spensieratezza”. Anche se, sin da piccolo, l’aspirazione era un’altra: fare il cuoco. Ci ha provato, ma dopo le scuole e un periodo di lavoro con papà in un’azienda produttrice di caffè, partecipare a prove e spettacoli con una compagnia parrocchiale gli schiarisce le idee su cosa fare da grande: l’attore, alias lasciare il certo per l’incerto. O almeno così gli dicevano.

E invece, oltre all’impiego come factotum in un teatro di Arzano, arrivano partecipazioni a stage con Henry Stiglund, Declan Donnellan, Massimiliano Civica, Andrea Camilleri, Roberto Romei, Bruce Mayers e Alessandro Gassmann; arriva il diploma in Mimo/Attore all’ICRA Project di Michele Monetta; e arriva l’ingresso nell’Accademia romana. Qui, l’incontro con Anna Marchesini, Lorenzo Salveti, Massimiliano Civica: “Maestri che – ammette Errico – ti cambiano il punto di vista, ti fanno comprendere quale sia il tuo strumento in quanto attore, ti fanno conoscere il tuo corpo e la tua voce da donare al personaggio, alla scena, al pubblico”.

E alla scena si dedica con lavori in forma di saggi e studi come “Madness” (regia di Loren-zo Salveti), presentato all’edizione numero 56 dei “Festivaldei2mondi” di Spoleto; “Il Circo Umano” diretto dalla Marchesini; ”Anniversario” di Cechov e lo shakespeariano “Pericle, principe di Tiro” ancora con regie di Salveti. C’è poi il “Riccardo III” di Alessandro Gassmann e il teatrodanza della compagnia belga Peeping Tom con “A louer”; e ci sono il cinema e la TV con “…E fuori nevica” a firma di Vincenzo Salemme, il corto “Il mio nome è Niccolò”, regia di Benedetta Buccellato, e “Zio Gianni” di Sidney Sibilia & Daniele Grassett su Rai 2, mentre per Rai 3, dopo “Colpo di Scena” di Pino Strabioli con la regia di Fabio Masi, è protagonista femminicida di “Amore criminale”, diretto da Iannelli-D’Errico, in onda stasera, lunedì 12 ottobre.

Intanto, l’esordiente interprete partenopeo, riconducibile all’agenzia romana C.D.A. Studio Di Nardo Srl, confida che essere attore oggi “è complesso, faticoso, e non sempre le soddisfazioni arrivano. Ma questa è la mia vita: voglio crescere, maturare e migliorare, e per farlo ho bisogno di affrontare ruoli teatrali, cinematografici e televisivi stimolanti e impegnativi. Credo che mettersi costantemente alla prova, confrontarsi con se stessi sia fondamentale in questo mestiere”.

Provare, provare, provare, sul placo e fuori, tra le mura domestiche, come accadde in una simpatica quanto singolare casalinga preparazione di un monologo tratto da “Piantando i chiodi nel pavimento con la fronte”, dove l’interpretazione di un criminale cocainomane armato di pistola (finta) ha provocato un vero blitz della polizia per procurato allarme: “Sono riuscito a convincere un intero palazzo – racconta scherzando Errico – e ho ricevuto tanti complimenti, ma, ripensandoci, con gli agenti armati di fronte (della serie “dare la vita per il teatro”) dopo questa esperienza credo che non proverò più le parti a casa. Può essere molto, molto pericoloso!”.

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