Lo skate diventa un oggetto d'arte
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Lo skate diventa un oggetto d'arte

Non si tratta solo di skate da cavalcare, ma di una cultura che si arricchisce di pittura e significati. Ecco la storia di tre giovani sull'onda dell'arte. [Valentina Montisci]

Edith Poirier e Daniele Rossi ritratti da Marina Ferretti
Edith Poirier e Daniele Rossi ritratti da Marina Ferretti
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29 Aprile 2016 - 17.56


ATF

di Valentina Montisci

 

“Un foglio bianco da riempire. È immaginandolo così che penso allo skateboard quando comincio a dipingere. Una grande tela che prende vita e che puoi portare in giro per la citta”. Così parla Edith Poirier, giovane pittrice canadese da qualche anno a Milano, che ama opere che raccontino storie attraverso più pezzi che possano dare una visione progettuale della sua arte. Pittrice narrativa, ha messo il suo stile su un supporto meno usuale, lo skate per l’appunto. Lo skate d’arte. Questo il lavoro che ha messo in campo con Daniele Rossi, grafico milanese, con cui ha fondato Serio Collective e con Francesco Aldo Fiorentino di Surfer Den.

L’idea, che i tre ragazzi hanno cominciato a mettere in pratica quasi un anno fa, è costruire 12 tavole da skate ciascuno con un’immagine che raffigura una zona di Milano, uno scorcio che è fuori dai circuiti turistici consoni ma che può essere utile per uno skatebord. Un progetto ambizioso e anche costoso come ci racconta Daniele: “Per ora abbiamo prodotto solo 6 tavole. Ci siamo dovuti fermare perché non avevamo più fondi, ma l’idea è quella di arrivare a fare 10 tavole di ogni modello, quindi 120 pezzi. Ogni skate viene fatto a mano, tagliato a mano, disegnato a mano, non usiamo nessuno stampino. Quindi abbiamo deciso di usare KickStarter per una raccolta fondi e cercare di raggiungere il nostro obiettivo”.

Come precisa Edith: “Saranno tutte tavole numerate e firmate, non vogliamo fare un’alta produzione ma una cosa particolare. Io vado sullo skate da quando avevo 15 anni. Arrivata a Milano ho smesso per un periodo, poi però ho sentito la necessità di ricominciare. È un mio modo per connettermi con la città, per sentirla più mia. Se vai a piedi segui il tragitto più veloce, ma con lo skate non puoi, sei costretto a scegliere i percorsi che puoi fare, sei costretto a capire l’architettura della tua via. E noi è questo che abbiamo fatto quando abbiamo scelto che cosa riprodurre sulle nostre opere”.
Una produzione artigianale, dodici opere d’arte che tendono ad avvicinare il mondo dello skate all’arte e a Milano. Dodici oggetti in legno con poche curvature che ricordano un po’ i primi skate ma che sono arricchiti da immagini che raccontano una poco conosciuta città. Sarà possibile vedere e acquistare ogni pezzo della loro collezione (costo 140 euro) online. C’è, infatti, ancora qualche giorno per sostenere questa bellissima iniziativa, perciò chi vuole può dare un’occhiata a questo link e vedere il video girato da Claudio Marcon.

 

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