Edoardo De Angelis: la politica non sa leggere la realtà
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Edoardo De Angelis: la politica non sa leggere la realtà

Intervista al regista Edoardo De Angelis che si è mobilitato per promuovere in Campania una legge sul cinema condivisa da tutto il comparto. [Vittorio Zenardi]

Edoardo De Angelis
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18 Maggio 2016 - 14.56


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di Vittorio Zenardi

Un percorso interessante quello del regista campano Edoardo De Angelis, che pone il suo sguardo sul reale in modo decisamente originale. Dopo Mozzarella Stories e Perez. il successo quest’anno al Bif&st – Bari International Film Festival con Vieni a vivere a Napoli, dove firma il terzo episodio confermando il suo “talento visionario”, per usare la definizione che ha dato di lui Emir Kusturica. Il suo ultimo film Indivisibili, scritto da Nicola Guaglianone, prodotto da Pierpaolo Verga e distribuito da Medusa è tra i possibili candidati a rappresentare l’Italia alla prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La sua enorme passione per il cinema e per la sua terra lo ha portato ha entrare nel direttivo del Comitato per la Legge Regionale sul Cinema in Campania, fondato sulla base del documento sottoscritto da oltre trecento operatori e professionisti del settore. La Regione è infatti dal 2009 che non sostiene con fondi il comparto cinema e serve urgentemente una Legge sul Cinema condivisa con tutto il settore.

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Come si è arrivati a questa situazione?
Interessi concentrati altrove? Ignoranza? Mera pigrizia? Adesso non importa, a patto che se ne venga fuori.

Cosa rimprovera maggiormente alla politica?
L’incapacità di essere se stessa: leggere la realtà e disegnare scenari possibili di crescita e sviluppo. Progettare, realizzare, progredire, in questo dovrebbe consistere la politica ma la realtà viaggia molto più velocemente. Infatti noi, in Campania, progettiamo, realizziamo e distribuiamo i nostri film senza contributi regionali da otto anni, senza migrare verso regioni più generose perchè le storie devono essere raccontate nei luoghi giusti.

Perché la cultura rientra spesso in maniera marginale negli investimenti di una regione?
È la mia stessa domanda.

Le prossime azioni che intraprenderete?
Prima di tutto intendiamo mostrare tutto quello che è stato prodotto in Campania in questi anni, senza contributi regionali, perché sia chiaro che nessuno di noi tende la mano in attesa di elemosina: continueremo a raccontare le nostre storie qui, con o senza contributo, continuando a creare cultura e lavoro ma senza risposte chiare, la dicitura sui titoli dei prossimi potrebbe rispecchiare la realtà: film realizzato senza alcun contributo da parte della Regione Campania.

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Crede che serva un cambio di strategie nel rapporto tra istituzioni e professionisti del cinema?
L’istituzione deve vedere il nostro settore per quello che è: una grande risorsa di sviluppo umano e culturale ma anche occupazionale. Bisogna difendere e sostenere la cultura e lasciare che si esprima con libertà: va chiarito l’equivoco di una possibile relazione esistente tra cinema e promozione territoriale, vanno nettamente separati.

Progetti lavorativi per il futuro?
Sto ultimando la postproduzione del mio Indivisibili, storia di due gemelle siamesi cantanti. Interamente girato a Castelvolturno.

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