Chi avrebbe mai pensato che la regina dei selfie e dei reality show americani Kim Kardashian fosse un pericolo per la sicurezza! Ebben, in Iran la pensano così. Almeno questa è l’opinione degli esponenti più conservatori del governo, secondo i quali la moglie di Kanye West incoraggerebbe le donne iraniane a pubblicare su Instagram immagini di sé, violando i codici di abbigliamento obbligatori e di conseguenza i valori morali del Paese.
A riferirlo è stato il riferisce il Financial Times. Mostafa Alizadeh – portavoce del Centro che combatte il cyber-crimine organizzato, un organismo statale – ha riferito che Kim Kardashian sta collaborando con la app Instagram proprio per attuare quel piano messo a punto da alcuni Paesi del Golfo e dal Regno Unito, che ha garantito “un sostegno finanziario serio” per prendere di mira donne e giovani.
Per mettere al sicuro la moralità del Paese, è stata lanciata l’Operazione Spider II. Circa 150 tra saloni di bellezza e studi fotografici sono stati chiusi e una trentina di modelle, truccatrici e fotografi sono ora perseguiti; otto di loro restano in carcere. Alcuni concerti sono stati cancellati e non è mancato chi è stato fermato mentre guidava per comportamento “non islamico”.
Secondo Khamenei Kim Kardashian sarebbe una spia che “lavora per Instagram, in un complicato piano volto a prendere di mira giovani e donne, per corromperli con immagini che inneggiano a uno stile di vita lontano anni luce dall’Islam”.