Iliade, Odissea, Eneide: il mito è femmina
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Iliade, Odissea, Eneide: il mito è femmina

Al Quirino di Roma, il 24, 25 e 26 maggio, le donne di Achille, Ulisse ed Enea cantano gli eroi epici nella "Trilogia del mito" di Matteo Tarasco.

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23 Maggio 2016 - 15.28


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di Nicole Jallin

Rileggere testualità antiche per conoscere il nostro presente e consapevolmente accogliere il futuro. È il monito e obiettivo teatrale di un trittico mitologico che s’avvale della direzione di Matteo Tarasco per rivivere le opere di Omero e Virgilio, restituite però in un’inedita prospettiva femminile. Ed è un progetto che prevede di percorrere “Iliade, le lacrime di Achille”, “Odissea, nessuno ritorna” e “Eneide, ciascuno patisce la propria ombra”, da domani e per tre sere, rispettivamente il 24, 25 e 26 maggio, sul palco capitolino del Teatro Quirino, per condurci al cospetto dei tre poemi attraverso un contributo narrativo, linguistico e semantico reso ora da alcune compagne (più o meno legittime) degli eroi quali portatrici e riflessi di (mascoline) sofferenze, attese, e debolezze umane: «Il nostro progetto – spiega Matteo Tarasco – racconta l’assenza dell’eroe. Consapevoli che la modernità è orfana di eroi e modelli virili, scegliamo di indagare il punto di vista femminile sul mito, un viaggio nell’intimità e nella fragilità dell’eroe. Vogliamo addentrarci nel linguaggio del dolore per ridisegnare l’ideologia della virilità, che, nell’epopea, si completa e acquista valore soltanto quando si appropria del modello femminile».

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Delle imprese di Achille ci daranno resoconto l’amazzone Pentesilea, suo ammirato alter ego di donna in armi, la schiava e concubina Briseide, e la ninfa madre Teti. Delle avventure “erotiche e disperate” di Ulisse se ne faranno carico invece Circe, Nausicaa, Calipso, ognuna singola voce di insaziabili impulsi di gelosie carnali miste a ossessioni mentali. E della fuga di Enea da Troia verso l’Italia diranno la moglie Creusa, persa nelle fiamme cittadine e poi madre/ombra ammonitrice del marito nella cura del figlio Ascanio; Didone, africana amante sedotta e abbandonata dal troiano un tempo naufrago; e la sacerdotessa Sibilla Cumana, vegliarda veggente e sua guida nell’oltretomba.

E il dialettico incontro tra fatiche e patimenti maschili e lamenti lacrimosi femminili, che prende ispirazione drammaturgia anche da antiche fonti greche e latine, da componimenti di Marlowe e Von Kleist, fino ai contemporanei versi di Collenn McCollogh e Margareth Atwood, sarà anche terreno di indagine su noi, sulle nostre origini e sulla nostra attuale realtà: «Immaginiamo – aggiunge il regista – di creare un affresco di luce e suoni che rievochi sensazioni ed emozioni di un’epopea fantasmagorica per riscoprire meandri più segreti di questa storia immortale, all’origine della nostra idea di Europa. Questo lavoro vuole essere un tentativo di raccontare l’odierno spaesamento quotidiano di una generazione incompresa, un tentativo per riacquistare, attraverso la fascinazione del palcoscenico, i valori della parola poetica, che crediamo oggi debba imporsi su altri linguaggi che spiegano, ma non insegnano il senso». Teatro Quirino Vittorio Gassman, via delle Vergini 7, info 06 6794585, biglietteria@teatroquirino.it

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un progetto di Matteo Tarasco da Omero, Ovidio, Virgilio, Quinto di Smirne, Marlowe, Kleist, McCollough, Atwood drammaturgia e regia Matteo Tarasco spazio scenico e luci Matteo Tarasco

ILIADE – LE LACRIME DI ACHILLE con Elena Aimone (Teti), Rosy Bonfiglio (Briseide), Giulia Santilli (Pentesilea)

ODISSEA – NESSUNO RITORNA con Lara Balbo (Nausicaa), Ania Rizzi Bogdan (Calipso), Barbara Esposito (Circe)

ENEIDE – CIASCUNO PATISCE LA PROPRIA OMBRA con Francesca Golia (Creusa), Giulia Innocenti (Sibilla Cumana), Silvia Siravo (Didone)

costumi Chiara Aversano

elaborazioni musicali Riccardo Benassi

organizzazione generale Marilia Chimenti

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