Claudio Scimone: "I solisti veneti suonano il nuovo album di Donaggio"
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Claudio Scimone: "I solisti veneti suonano il nuovo album di Donaggio"

Intervista al direttore d'Orchestra e fondatore de I solisti veneti, Claudio Scimone, che racconta il sodalizio artistico con Pino Donaggio

Claudio Scimone e Pino Donaggio
Claudio Scimone e Pino Donaggio
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12 Ottobre 2016 - 16.41


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di Claudia Sarritzu

“Io e Pino Donaggio ci siamo conosciuti in Conservatorio a Milano quando eravamo molto giovani. Io studiavo direzione d’orchestra. Donaggio invece era un violinista eccezionale, al quinto anno suonava già le sonate di Brahms. Con noi collaborò già dal primo concerto al Teatro Olimpico di Vicenza, il 26 ottobre 1959, quando era ancora studente, e partecipò ad altri nostri numerosi concerti. Ma poco tempo dopo è arrivato il successo con le canzoni, fino a Sanremo conIo che non vivo senza te. La scuola capì in quel momento che aveva perso una gemma”. Racconta così il loro primo incontro avvenuto ormai 57 anni fa il maestro Claudio Scimone direttore d’orchestra e fondatore de I Solisti veneti.

Nella foto il primo concerto de “I Solisti Veneti” (Vicenza, Teatro Olimpico 26 ottobre 1959)

“Ci siamo rincontrati nel 2014 – ha proseguito Scimone- quando pensammo di chiedergli un brano per il nostro 55esimo anniversario. Per rintracciarlo lo cercai nell’elenco telefonico, lasciai un messaggio in segreteria, lui mi richiamò subito. Ci ha regalato “Fotogrammi per Solisti 55 o A.”

Difficile riassumere la straordinaria carriera del maestro Scimone, allievo per la direzione d’orchestra di Dimitri Mitropoulos e Franco Ferrara, ha raggiunto una reputazione internazionale sul podio in qualità di direttore sinfonico e di opera debuttando nel 1981 al Covent Garden di Londra con un grande successo nell’ “Elisir d’Amore” (con Carlo Bergonzi) e dirigendo, fra l’altro, al Teatro La Fenice, all’Arena di Verona, alle Terme di Caracalla, al Rossini Opera Festival di Pesaro, ai Teatri d’ Opera di New York, Parigi, Bruxelles, Macerata, Houston, Melbourne, Liegi, nonché, fra le Orchestre Sinfoniche, in concerto e in disco la Philarmonia e la Royal Philharmonic di Londra, la Mostly Mozart Orchestra di New York, le Orchestre della Radio Francese a Parigi, la Yomiuri Symphony Orchestra e la New Japan Philhamonic di Tokyo, la Bamberger Symphoniker, l’English Chamber Orchestra, l’Ensemble Orchestral de Paris e numerosissime altre fra cui molte delle più importanti Orchestre italiane. Con la memorabile prima esecuzione moderna di “Orlando Furioso” con Marylyn Horne, Lucia Valentini e la regia di Luigi Pizzi ha rivelato al mondo l’ importanza dell’ opera teatrale vivaldiana. A lui si devono inoltre le prime esecuzioni moderne rossiniane di “Mosè in Egitto” , “Maometto II” “Edipo a Colono” (tutte per il Rossini Opera Festival di Pesaro), e numerosissime “prime” moderne di opere di Albinoni, Salieri, Galuppi, Grétry e molti altri compositori. E’ stato Direttore stabile e attualmente è Direttore onorario dell’ Orchestra Gulbenkian di Lisbona.

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Il 15 ottobre il sodalizio tra Scimone e Donaggio rinasce alle 20.30 al Teatro Nazionale del Veneto Carlo Goldoni a Venezia dove si terrà il concerto “Omaggio a Pino Donaggio” in occasione della presentazione del Cd Lettera di Pino Donaggio eseguite da “I Solisti Veneti” diretti da proprio Claudio Scimone.

Donaggio descrive così Lettera

Il ritorno maturo e volontario alla casa da dove sono partito, alle mie calli umide di nebbia, ai palazzi immobili nel tempo, ai colori delle opere astratte nei musei che ancora mi si agitano nella mente e mi infiammano il bisogno di comporre… Lasciare le cose come sono, restare fermi sul già fatto è un po’ morire lentamente. Svegliarsi e cercare nuove idee, ricominciare a mettersi in gioco, sperimentare e vedere se sai andare oltre l’ostacolo: questo è il senso di Lettere. Io non so se questa musica valga più di una canzone di successo, ma questa è la fotografia della mia anima adesso, la sintesi del tempo vissuto in tutti I luoghi dove ho composto in giro per il mondo.

“Suoneremo Lettera che dà il nome all’album di Pino, per violoncello – racconta Claudio Scimone- poi Io che non vivo, una rivisitazione armonica del famoso singolo che ha venduto oltre 80 milioni di copie nel mondo. Da non dimenticare il toccante requien Prayer for Paris in memoria di Valeria Solesin, la giovane veneziana che ha perso la vita durante l’attentato al Bataclan nella capitale francese nel novembre del 2015. E poi ancora il complesso Controcampo per tromba e archi, Fotogrammi scritta per noi da Pino per i 55 anni de I solisti Veneti. Ancora alcune colonne sonore che ha realizzato nei suoi anni di carriera”.

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I più giovani forse non conoscono l’ Orchestra de “I Solisti Veneti”, che ha celebrato nel 2014 la propria 55esima stagione concertistica, come è stato accennato sopra. Sono nati nel 1959 e sono stati sempre diretti da Claudio Scimone. Il successo sia di critica che di pubblico è arrivato rapidamente con quasi 6.000 concerti in oltre 90 Paesi, la partecipazione ai massimi Festival Internazionali (oltre 30 concerti al Festival di Salisburgo), una discografia di oltre 350 titoli in lp, cd e dvd, una ricca serie di attività culturali e promozionali e di edizioni musicali e storiche.

“I Solisti Veneti” e Claudio Scimone hanno anche ottenuto i più alti riconoscimenti mondiali in campo musicale, dal Premio Grammy di Los Angeles a numerosi Grand Prix du disque dell’Académie Charles Cros di Parigi e quello dell’Académie du Disque Lyrique, numerosi Premi della Critica Dicografica in Italia e in altri Paesi e così via, fino all’originale Premio del Festival Bar con 350.000 voti di pubblico giovanile. Al Teatro La Fenice di Venezia è stato loro assegnato nel 2008 il Premio “Una vita nella musica” dell’Associazione Rubinstein, considerato allora in Italia come il Nobel della musica. Sono stati al centro di importanti programmi televisivi fra cui “Le Sette Parole” di Haydn nella Cappella degli Scrovegni di Padova (regia di Ermanno Olmi), “Vivaldi peintre de la musique” di François Reichenbach e numerosissimi altri. Hanno collaborato con i massimi cantanti e solisti della nostra epoca da Placido Domingo a Josè Carreras, June Anderson, Ruggero Raimondi, Andrea Bocelli, Marylyn Horne, Sam Ramey, Itzaak Perlman, Sviatoslav Richter, Jean Pierre Rampal, James Galway, Salvatore Accardo, Uto Ughi per non dirne che alcuni. Sono stati i primi in Italia a tenere concerti nelle sedi delle scuole elementari e medie con appositi programmi e presentazioni. Hanno tenuto master class sull’ interpretazione della musica veneta nei Paesi Europei, in Venezuela per il “Sistema” di Josè Abreu, negli Usa, in Canada, Cina, Oman e Kenya.

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Per dimostrare il legame profondo esistente fra la musica veneta, l’architettura e le arti figurative hanno registrato una serie di Dvd di grande importanza quali “Le Stagioni di Vivaldi nelle Ville di Palladio”(Arthaus), “Il Gloria e la musica sacra di Vivaldi in San Marco a Venezia e nella Cappella degli Scrovegni in Padova” (Dynamic), “I Concerti per flauto di Vivaldi con James Galway nel Palazzo Ducale di Venezia ” (Hardy Classic) e molti altri. Il Parlamento Europeo, nel proprio 50.o anniversario, ha dedicato a “I Solisti Veneti” una targa in cui li ha qualificati “promotori straordinari della cultura al di là delle frontiere” . Le Ambasciate d’Italia di Lussemburgo, Bruxelles, Parigi, Vienna e altre hanno affidato a “I Solisti Veneti” le manifestazioni ufficiali di apertura o di chiusura del Semestre italiano di Presidenza della Ue. Insomma difficile raccontare in poche righe una storia intensa e bellissima.

Il programma della serata.

Marino Bartoletti dialoga con Pino Donaggio

Presentazione del CD “LETTERE” – musiche di Pino Donaggio dedicate a “I solisti veneti” diretti da Claudio Scimone”

“Fotogrammi per Solisti 55.o A.” (2015) per flauto oboe , clarinetto archi e vibrafono

“Di Palma Suite” per archi

“Lettera” per violoncello e archi (2016) – prima esecuzione a Venezia, violoncello solista : Giuseppe Barutti

“Eccesso” (2015), Violino solista : Lucio Degani

“Controcampo per tromba e archi” (2016) – prima esecuzione a Venezia, tromba solista : Roberto Rigo

“Io che non vivo ” versione per mandolino e archi (2016) – prima esecuzione assoluta, mandolino solista : Ugo Orlandi

“Pray for Paris – a Valeria” (2015) – prima esecuzione assoluta , violino solista : Lucio Degani

L’intervista fatta in redazione nel 2015 a Claudio Scimone e Pino Donaggio.

 

 
 
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