Valeria Della Rocca: "Sogno e ispirazione sono la forza del cineturismo"
Top

Valeria Della Rocca: "Sogno e ispirazione sono la forza del cineturismo"

Il cineturismo è una manna dal cielo per un’economia italiana zoppicante, se si considera che le previsioni parlano di oltre due miliardi di viaggiatori in giro per il mondo entro il 2030

Valeria Della Rocca
Valeria Della Rocca
Preroll

globalist Modifica articolo

19 Ottobre 2016 - 16.39


ATF

di Roberta Benvenuto 

Cosa ci fanno dei turisti stranieri a Procida? È la stessa domanda che si è posta Valeria Della Rocca anni fa. La risposta è: cineturismo. “Ho da sempre lavorato nel campo del turismo incoming tra Campania e Sud Italia. Quando un tour operator mi ha chiesto di inserire questa meta la domanda è nata spontanea. Alcuni clienti avevano visto Il Postino e volevano visitare i luoghi del film premio Oscar con Massimo Troisi. Questa è stata la scintilla che ho voluto seguire. Un’intuizione che mi ha portato ad organizzare il Galà del Cinema e della Fiction e ad un nuovo ed importante incarico”. Da qualche settimana a Valeria Della Rocca è stata affidata la delega di responsabile nazionale cineturismo all’interno di Federturismo. “Una svolta. È il primo incarico in questo settore e rappresenta l’acquisizione di una nuova consapevolezza. Il cineturismo può e deve essere identificato come industria”.

Manna dal cielo per un’economia italiana zoppicante, se si considera che le previsioni parlano di oltre due miliardi di viaggiatori in giro per il mondo entro il 2030 (dati World Tourism Organization). In tal senso il settore dell’audiovisivo può giocare un ruolo cardine per attrarre turisti in Italia. “Abbiamo tutte le carte in tavola per farlo: una terra ricca di storia e di arte che attrae milioni di persone. Ed un cinema famoso in tutto il mondo. Se mettiamo a punto una struttura cineturistica efficiente avremo una macchina economica che non fermerà più nessuno”.

Leggi anche:  Mario Verdone, un critico curioso della vita

Come arrivare a questo obiettivo? “I primi passi sono la coordinazione e una comunicazione coesa. Non possiamo presentarci all’estero come singole regioni. Questo disorienta molto il turista. Poi bisogna fare ‘rete’ tra le regioni, gli operatori turistici, le Film Commission. Senza tralasciare le sinergie con altri settori che aiutano a creare l’immaginario che ispira il turista.

Ovvero? “Quando un turista decide di venire in Italia i motivi sono sempre gli stessi: buon cibo, arte, moda e cinema. Coltivare l’immaginario significa dunque avere una visione d’insieme. Un’azione che, per quanto riguarda il cineturismo, punta ai luoghi dei grandi film come Matera per La passione di Cristo diretta da Mel Gibson, ma anche ai simboli che ha il nostro cinema. Ad esempio: dietro L’oro di Napoli c’è la fascinazione senza tempo di Sofia Loren. Un’icona conosciuta in tutto il mondo. Ma c’è anche la pizza, la cultura partenopea, la città stessa. In termini turistici questo si traduce in enogastronomia, valorizzazione delle eccellenze italiane. Il turista, come lo spettatore, vuole evasione e divertimento, ma anche ispirazione e sogno. Questa è la forza del Cineturismo”.

Native

Articoli correlati