Anniversario della nascita di un genio; il 5 marzo del 1910 nasceva a Pescara Ennio Flaiano, sceneggiatore, scrittore, giornalista, umorista, critico cinematografico e drammaturgo. Lavorò a lungo con Federico Fellini, assieme al quale scrisse le sceneggiature dei più celebri film del regista riminese, tra i quali “La strada”, “La dolce vita” e “8½”.
Flaiano, oltre che per la sua opera, è ricordato per alcuni bellissimi aforismi:
Coraggio, il meglio è passato.
La stupidità ha fatto progressi enormi. È un sole che non si può più guardare fissamente. Grazie ai mezzi di comunicazione, non è più nemmeno la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore intorno a sé.
Una volta credevo che il contrario di una verità fosse l’errore e il contrario di un errore fosse la verità. Oggi una verità può avere per contrario un’altra verità altrettanto valida, e l’errore un altro errore.
In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All’occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie.
Da quando l’uomo non crede più all’inferno, ha trasformato la sua vita in qualcosa che somiglia all’inferno. Non può farne a meno.
I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
La serietà è apprezzabile soltanto nei fanciulli. Negli uomini saggi è il riflesso della rinuncia.
Sei stato condannato alla pena di vivere. La domanda di grazia, respinta.
Il mio gatto fa quello che io vorrei fare, ma con meno letteratura.
Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.
Il peggio che può capitare a un genio è di essere compreso.