Cinema, teatro e impegno civile: Arbore racconta la sua "Mariangela"
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Cinema, teatro e impegno civile: Arbore racconta la sua "Mariangela"

Tre puntate in onda su Rai Storia da mercoledì prossimo alle 21,10.

Arbore e Melato
Arbore e Melato
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9 Maggio 2017 - 10.29


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Renzo Arbore racconta la ‘sua’ Melato in ‘Mariangela!’, tre puntate in onda su Rai Storia da mercoledì prossimo alle 21,10. Un vero e proprio omaggio che viale Mazzini dedica all’artista, morta a Roma nel 2013, arricchito dalle testimonianze degli amici e dei colleghi di sempre tra cui Pupi Avati, Michele Placido e Lella Costa che conduce il programma firmato da Fabrizio Corallo.

“Voglio solo dire che non ho mai sentito parlare male di Mariangela da nessuno – ha esordito Arbore – e non mai sentito Mariangela parlare male di nessuno. Era la sua superiorità straordinaria di attrice e di donna”, ha aggiunto Arbore con la voce incrinata dalla commozione. “Le tre puntate – ha sottolineato lo showman pugliese – raccontano un’attrice con un talento ineguagliabile: Mariangela ha fatto il teatro classico, quello d’avanguardia, ha lavorato co Ronconi, Giancarlo Sepe, dando vita agli esperimenti più strani. Ha fatto film brillanti come ‘Aiutami a sognare’ di Pupi Avati dove cantava e ballava, ha fatto teatro di varietà come ‘Alleluja brava gente’ con il nostro amico Gigi Proietti”.

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Le tre puntate svelano tutto il percorso artistico di Melato a cominciare dalle sue prime esperienze. Tre appuntamenti ai quali, come ha precisato il direttore di Rai Cultura Silvia Calandrelli, ne se aggiungerà un altro. “Qui ne presentiamo tre ma in realtà le puntate che abbiamo realizzato sono quattro. La quarta potrà essere vista in un secondo momento: è un ulteriore omaggio speciale. Bisogna dire un grazie particolare ad Arbore il quale, oltre ad averci aiutato, ci ha messo a disposizione il suo archivio personale”.

A parlare di Melato al cinema è stato Pupi Avati che l’ha diretta nel film ‘Thomas e gli indemoniati’ del 1970. Per il ruolo di Zoe “chiesi una bionda come Grace Kelly. Arrivò invece una bruna, tutta truccata. Sembrava Irene Papas che allora andava di moda. Era Mariangela che mi disse di essere venuta in sostituzione di un’amica”. Dopo un po’ di tira e molla Melato ebbe la parte: “Improvvisamente ho sentito che dentro al mio film era arrivata la verità, qualcosa che non era mai stato considerato come un elemento narrativo”, ha sottolineato Avati.

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Per Michele Placido, Melato “era il motore degli spettacoli”. Nel 1969, interpretando Olimpia nell’allestimento di ‘Orlando Furioso’ di Ronconi in scena al Festival dei Due Mondi di Spoleto, “diede a Luca la voce dello spettacolo. Dava la nota a tutti”. Nelle sue performance sul palco fu l’unica “non ‘ronconiana’ ma sempre Mariangela Melato. Per me è stata la migliore attrice di teatro”. Placido ha parlato anche di un progetto che “non arrivò neanche alla prima stanza di viale Mazzini. Un film, ‘Vittoria’, forse il primo pensato sull’eutanasia. Sarebbe stata una grande possibilità. Certo è che, negli ultimi anni, Mariangela è stata molto trascurata”.

Tra le testimonianze che contribuiscono a definire la figura di Melato, c’è anche quella della sorella minore, Anna. “Tra noi – ha detto – io ero ovviamente quella meno dotata da un punto di vista artistico, ma avevo di più i piedi per terra. Mariangela non si interessava tanto ai problemi quotidiani. E quella che la riportava sulla retta via ero io”. Melato era animata dalla “sacra fiamma del lavoro”. Con i suoi nipoti, ha raccontato ancora Anna Melato, “è stata una zia straordinaria: era molto simpatica e giocherellona e li portava ovunque. Li portava a vedere qualsiasi spettacolo. Era un po’ matta. Ma una matta com’era lei la vorremmo avere tutti”.

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