Con tutti i pugni che ha incassato, con tutti i colpi che ha preso nella vita, è assolutamente un miracolo che ancora possa raccontarlo. Il mitico Jake La Motta, il più leggendario pugile vivo, uno dei più grandi pesi medi della storia, l’uomo che in 106 incontri ha registrato 83 vittorie (30 di queste per ko), il pugile la cui biografia ispirò Martin Scorzese nelfilm Toro Scatenato protagonista Robert de Niro, ha compiuto questo lunedi 96 anni. Nessuno può dimenticarlo.
Che un pugile arrivi a questa veneranda età già si rivela un portento. La cosa più simpatica è che questo sia accaduto a La Motta, più conosciuto come “Il Toro del Bronx o Toro Scatenato”. Non era il più potente, nè il più tecnico, nè il più rapido, e nemmeno il più bello. E con il suo 1,73 metro di altezza, non era nemmeno il più alto. Ma era quello che picchiava più forte. Colpiva con un’aggressività impressionante, paragonabile solo alla sua prodigiosa capacità di incassare.
Il suo grande rivale storico, Sugar Ray Robinson, nato come lui nel 1921, morì 18 anni fa. La Motta non solo lo ha battuto nella battaglia della longevità, ma ha conseguito nella vecchiaia quello che nei suoi anni di gloria mai raggiunse: una degna serenità.
Toro scatenato è oggi un vecchietto sorridente e di poche parole nella casa di riposto Palm Garden, in Florida. La sua settima moglie si chiama Denise, 30 anni più giovane di lui, con cui si sposò nel 2013 dopo un anno di conoscenza. “Qui lo curano bene” ha dichiarato la donna durante una festa che dierono per il campione il mese scorso in quella residenza.