L'ultima cena voluta da una donna. E ora per restaurare il quadro si può adottare un apostolo
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L'ultima cena voluta da una donna. E ora per restaurare il quadro si può adottare un apostolo

Già restaurata una parte del dipinto cinquecentesco di Plautina Nelli, suora e pittrice. Sii cercano finanziamenti dal basso per terminare il lavoro

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29 Maggio 2018 - 17.58


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Adottare un santo costa 10mila dollari. Per il Cristo benedicente, invece, si spende un po’ di più, 25mila. Ecco, in sintesi, il contributo utile per sistemare il prezioso dipinto cinquecentesco di Plautina Nelli conservato a Firenze grazie alla campagna di restauro “Adotta un apostolo” ideata dall’organizzazione no profit americana Awa, Advancing Woman in Art. 

Awa lavora da dieci anni nel capoluogo toscano per il recupero di opere firmate da artiste e deteriorate dal tempo. Oggetto della nuova campagna di restauro è ‘L’ultima cena’ di Plautila Nelli, suora e pittrice fiorentina vissuta tra il 1524 e il 1588. Si tratta dell’unico esemplare sul tema dell’ultima cena di Cristo, racccontato dai Vangeli, dipinto da una donna; l’opera è gravemente deteriorata dal tempo, e dal 2015 è oggetto di un complesso (e costoso) intervento di restauro. 

La campagna di Awa, la seconda a Firenze dopo un primo progetto, consiste, in pratica, nell’adozione delle figure del dipinto da parte di persone da tutto il mondo: servono 10 mila dollari per ogni santo e 25mila dollari per la figura del Cristo.

Leggi anche:  Composition n. II 1930: le due vite del capolavoro di Mondrian

Una parte del restauro è già stata avviata grazie a una campagna di raccolta fondi su internet fruttata 65 mila dollari, con contributi di 410 donatori da 19 paesi; si attendono ora le donazioni di nuovi mecenati per sistemare gli apostoli Tommaso, Simone e Filippo.

L’obiettivo è che nell’ottobre 2019 il capolavoro possa tornare ad essere esposto, in tutto il suo splendore, con una mostra nel complesso di Santa Maria Novella a Firenze.

“Mi auguro che tutti gli apostoli possano essere presto ‘adottati’ – commenta il sindaco di Firenze Dario Nardella – e il restauro di questo dipinto possa concludersi velocemente. Mi appello alla generosità dei fiorentini, perché anche loro, oltre ai tanti stranieri, possano contribuire a r

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