Migranti. Dalla prima uscita in mare al sequestro, la storia di "Iuventa" diventa un film
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Migranti. Dalla prima uscita in mare al sequestro, la storia di "Iuventa" diventa un film

Presentato in prima mondiale al Biografilm. Il regista, Michele Cinque: Sono stato colpito da questa storia, percependo la sua importanza sia da un punto di vista simbolico che reale.

Iuventa Film
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7 Giugno 2018 - 12.41


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Sarà presentato in prima mondiale in concorso il 10 giugno al Biografilm – festival cinematografico internazionale dedicato alle biografie e ai racconti di vita che si svolgerà a Bologna dal’1 al 24 giugno, e in anteprima il 10 giugno per “La Repubblica delle Idee” – Iuventa, il film documentario diretto da Michele Cinque e prodotto da Lazy Film con Rai Cinema, in coproduzione con Sunday Films e ZDF/3Sat, e in associazione con Bright Frame.
Il documentario Iuventa segue per oltre un anno i protagonisti della Ong tedesca Jugend Rettet, dalla prima missione nel Mediterraneo al sequestro della nave avvenuto lo scorso 2 agosto nel porto di Lampedusa. La giovane Ong – fondata nel 2015 da un gruppo di ragazzi tedeschi per salvare i migranti nel Mediterraneo, ma soprattutto come gesto di richiesta attiva ai governi d’Europa di creare un servizio pubblico di salvataggio, come era stato Mare Nostrum – è assurta alla cronaca per le accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che hanno portato al sequestro preventivo dell’imbarcazione.

La vicenda giudiziaria. L’ultimo atto della vicenda giudiziaria risale al 24 aprile scorso, quando la Corte di Cassazione ha confermato il sequestro della nave Iuventa, che era stata fermata il 2 agosto del 2017 in seguito a un provvedimento del giudice per le indagini preliminari di Trapani. 
La nave, come si ricorderà, era stata bloccata dalla magistratura italiana per un’inchiesta aperta contro il suo equipaggio accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. 
Gli avvocati dell’ong (che sempre nel corso dell’estate aveva rifiutato di sottoscrivere il Codice di condotta per le ong proposto dal Viminale) avevano presentato il ricorso alla Corte di Cassazione sostenendo in particolare che l’Italia non ha giurisdizione su fatti che riguardano una nave battente bandiera olandese e gestita da un’ong tedesca. Ma, come detto, la Cassazione ha respinto il ricorso.

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TRAILER IUVENTA SUB ITA from Lazy Film on Vimeo.

Il film. Dalla nascita della ong Jugend Rettet (gioventù che salva) al crowdfunding attivato nel 2016 per comprare il vecchio peschereccio poi rinominato “Iuventa” (gioventù); dai quindici giorni della prima missione in mare aperto, in cui vengono salvati più di duemila persone, al rientro dei giovani a Berlino; dal viaggio in Sicilia per ritrovare i ragazzi salvati sei mesi prima fino al sequestro dell’agosto dell’anno scorso, il film è un viaggio intenso e toccante scandito dalla narrazione del regista.
Il documentario attraversa la vita sulla barca, le speranze e i timori dei ragazzi della ong, il ritrovamento dei barconi, i drammatici salvataggi, l’incontro con la morte. Ma il film non si ferma alla vita in mare, segue i ragazzi della Jugend Rettet prima a Berlino poi in Croazia, in Sicilia e a Malta, per investigare e raccontare il gesto utopico di questi ragazzi europei, le loro idee e i loro sogni e le profonde istanze che li hanno motivati fino al drammatico scontro con la realtà.
Insomma Iuventa, per la giovane età dei protagonisti, è una sorta di racconto di formazione: il trovarsi davanti all’orrore della tragedia che si consuma quotidianamente nel Mediterraneo e la graduale presa di coscienza della complessità dei problemi socio-politici connessi al grande tema della migrazione portano i giovani protagonisti a mettere in dubbio il senso dell’intero progetto e, in qualche modo, alla perdita dell’innocenza.

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“La prima volta che ho sentito parlare della Iuventa è stato nella tarda primavera del 2016 quando Jugend Rettet, fondata nel 2015 dal diciannovenne Jakob Schoen e da alcuni suoi coetanei di Berlino, ha lanciato pubblicamente il suo programma di azioni. Sono stato colpito immediatamente da questa storia percependo la sua importanza sia da un punto di vista simbolico che reale – scrive Michele Cinque nelle note di regia -. Erano già presenti tutti gli elementi chiave: la giovanissima età dei protagonisti, lo slancio utopico che li aveva spinti a lanciarsi in questa impresa, il desiderio di cambiare il mondo e una grande forza di volontà che, come era prevedibile, li avrebbe portati a un certo punto a scontrarsi con la durezza della realtà”. 
E aggiunge: “Ho sentito fortemente la necessità di scavare più a fondo nella storia. Non mi interessava l’aspetto sensazionalistico dei salvataggi in mare ma ero piuttosto interessato a capire i protagonisti di questo progetto umanitario: i loro sogni, le loro speranze ma anche le loro delusioni. In Iuventa, contrariamente alle mie opere precedenti, il focus non si concentra su un singolo personaggio, ma racconta un’esperienza collettiva e la nave diventa in qualche modo la vera protagonista del film. Con questo film sono tornato alle origini, trovandomi personalmente dietro la macchina da presa, affrontando da solo una realtà complessa e dolorosa, dovendo trovare il modo di restituirla in una forma narrativa. Il film è nato dalla convinzione della sua intrinseca necessità e dalla decisione di volerlo raccontare”.

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